Pola: Forte Musil a rischio cementificazione

Il Consiglio comunale di Pola approva il discusso piano urbanistico. Rissa sfiorata tra sindaco e contestatori fuori dal municipio

POLA. Alla fine nonostante l'accesa contestazione il Consiglio municipale ha dato il suo benestare alla cementificazione della penisola di Musil, che dopo un secolo di regime militare torna nelle mani delle autorità civili. È un'area di 170 ettari che rappresenta un quinto della superficie del territorio cittadino. A favore del Piano urbanistico generale della città che apre le porte al turismo commerciale della zona, hanno votato 14 consiglieri della maggioranza composa dalla Dieta democratica istriana, Popolari e Verdi. Contrari, 8 consiglieri dell'opposizione ossia Socialdemocratici, Pensionati e indipendenti. Ai lavori non si sono presentati i due consiglieri dell'Hdz. Mezz'ora prima dell'avvio dei lavori, sotto la Palazzina municipale in Piazza Foro, alcune centinaia di attivisti dell'Associazione Amo Pola e di cittadini hanno aspramente contestato contro il piano per Musil usando fischietti, trombette ed esibendo cartelli con vari slogan tra cui l'invito al sindaco Boris Miletic a dimettersi.

Il rumore assordante e il baccano proveniente dalla piazza non hanno fatto desistere i consiglieri della maggioranza a votare come evidentemente concordato in precedenza. A votazione avvenuta, i consiglieri all'opposizione hanno abbandonato l'aula scendendo nella piazza. Alla fine della seduta si è sfiorato l'incidente: gli attivisti di Amo Pola hanno invitato i dimostranti a bloccare il portone del palazzo per impedire al sindaco e ai consiglieri di uscire, per dimostrare ancora una volta la loro insoddisfazione per il piano approvato. Tenendosi per mano hanno formato un cordone invitando a gran voce il sindaco a dimettersi. Mileti„ ha tentato di rivolgersi a loro che però non glielo hanno permesso.

Visto il portone sbarrato il sindaco e i suoi seguaci sono usciti dalla porta di sicurezza nel retro dell'edificio e la loro mossa è stata interpretata come un atto di codardia. Successivamente i dimostranti hanno dato vita a un corteo per le vie del centro. Ma perché una protesta cosi vigorosa contro il piano per Musil, in base al quale ora verrà preparata una gara internazionale per la sua assegnazione in concessione per il periodo di 60 anni? Innanzitutto a scatenare l'ira è il pianificato campo di golf a 18 buche che occuperà metà della superficie della penisola. Ciò comporterà lo sfoltimento di buona parte dell'area boschiva, considerato un importante polmone verde. E poi non si gradisce la costruzione di impianti per il turismo commerciale per complessivi 2.500 posti letto, ritenuti eccessivi. Il sindaco Mileti„ tenta di minimizzare dicendo che solo il 12% dell'area sarà edificabile e che in ogni caso Musil sarà completamente aperto alla cittadinanza per il suo tempo libero. Francamente però è difficile immaginare che sul campo di golf potremo vedere bambini e adulti scorazzare, camminale, pedalare o giocare a pallone.(p.r.)

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