Pola, allarme radon nelle scuole
POLA Scoppia il caso del radon in alcuni plessi scolastici a Pola. Comprensibile l’apprensione e l’ansia dei genitori per la concentrazione del gas oltre il limite consentito di 300 becquerel per metro cubo rilevata in due istituzioni prescolari e in tre scuole della città. Tra queste c’è anche la elementare italiana “Giuseppina Martinuzzi”, nel cui edificio trova posto pure la sezione Delfini dell’asilo italiano Rin Tin Tin. Il radon è un agente di rischio per la salute umana: l’Organizzazione mondiale della sanità lo indica come fattore di incremento di rischio di tumore polmonare.
La vicenda è emersa solo dopo che i risultati delle rilevazioni sono stati resi noti dal quotidiano istriano Glas Istre, malgrado le indagini fossero state effettuate dal Dipartimento di Fisica dell’Università di Osijek già nel 2015. E in molti si chiedono per quale motivo non se ne sia parlato prima d’ora. In questo contesto, a tranquillizzare l’opinione pubblica ha provveduto in una conferenza stampa convocata a palazzo municipale la vice assessore all’Edilizia Ingrid Bulian. Invitando tutti a non lasciarsi andare agli allarmismi, Bulian ha sottolineato che «le misurazioni non hanno dato risultati allarmanti e la misura da adottare subito per abbassare la concentrazione del radon è quella di arieggiare gli ambienti. Poi, se sarà necessario, si procederà a interventi di bonifica che all’estero hanno dato ottimi risultati, tanto che pensiamo di seguire il modello di intervento attuato dall’Irlanda e dalla Svizzera».
La vicesindaca Elena Puh Belci ha annunciato che si procederà comunque a ulteriori misurazioni per confrontare i dati già esistenti con quelli da rilevare: sarà inoltre attuato un monitoraggio continuo per garantire che le scuole e gli asili risultino ambienti totalmente sani per gli alunni. «Sia a Pola che a livello regionale - ha aggiunto Puh Belci - verranno fissate norme in materia di riduzione dalle esposizioni alla radioattività naturale derivante dal gas radon in ambienti chiusi».
Intanto a breve arriverà in città Vanja Radolić, professore ordinario del Dipartimento universitario di Osijek, per tenere un incontro in cui rispondere alle domande e ai dubbi di tutti gli interessati. Radolić, in risposta ai quesiti posti dall’amministrazione municipale, ha già fatto sapere che l’esposizione per poco tempo al radon non causerà problemi sanitari, raccomandando però al contempo di non soggiornare a lungo negli ambienti fuori norma.
Intanto la direttrice della scuola elementare italiana “Giuseppina Martinuzzi” Susanna Cerlon ha detto di avere appreso del problema solo dalla stampa, non in via ufficiale dalle istituzioni: «In ogni caso - ha fatto sapere - ci batteremo per la promozione della cultura della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro e vita». Del problema si è parlato anche nella seduta dell’Assemblea dell’Unione Italiana a Pola, dove - aspetto sanitario a parte - è stata anche espressa preoccupazione per il possibile calo di iscrizioni alla scuola italiana. Il presidente dell’Ui Furio Radin ha annunciato tutto l’appoggio possibile nella soluzione del problema.(p.r.)
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