Pola accusa Trieste: «L’inceneritore ci sta avvelenando»
L’inceneritore di via Errera è finito nel mirino della Croazia. Non è un caso diplomatico ma poco ci manca. Sul contestato impianto triestino si e' ampiamente soffermato ieri il quotidiano istriano “Glas Istre” riportando alcuni dati del tutto nuovi per l' opinione pubblica istriana, come le 600 tonnellate di rifiuti che giornalmente vengono bruciate e le 25.000 tonnellate che arrivano periodicamente da Napoli che per la città invece non sono un mistero.
L' accento viene puntato sugli effetti che le emissioni delle sostanze che fuoriescono dall’inceneritore avrebbero sulla salute degli abitanti di Pola e dintorni.
E si parla molto chiaramente di tumori. A tale proposito e' stato interpellato il dottor Stanko Ursic, docente alla facolta' di farmacologia e biochimica dell' universita' di Zagabria. Ormai l'opinione pubblica, sostiene Ursic, conosce il concetto di polluzione di grado 2 che indica l' inquinamento ambientale avvenuto molto lontano dall' industria che lo genera.
E cita l' esempio dei laghi sulle Ande a grandi altezze sul livello del mare, anch' essi inquinati pur trovandosi a grande distanza dalla fonte inquinante. E poi tira in ballo le diossine scaturite dalla combustione dei rifiuti negli inceneritori. Le diossine non sono scomponibili dice l' esperto e percio' sono molto stabili come tutti i composti organoclorici.
«Al giorno d' oggi si sa - continua Stanko Ursic - che le diossine sono le sostanze piu' cancerogene che esistano anche se i lobbisti delle grandi compagnie chimiche per vent' anni hanno ingannato il mondo dicendo che colpiscono solo gli animali e non l' uomo. Questa bugia e' durata dagli anni '70 agli anni '90, quando e' morta la metà dei veterani del Vietnam a contatto con le diossine.
«Purtroppo - aggiunge - e' impossibile fermare l' inquinamento al confine di stato e vediamo effetti dannosi sui boschi del Gorski Kotar e dell' Istria non solo a causa delle centrali termoelettriche di Fianona e Urinj. Questo dato - dice ancora - non ci deve assolutamente far desistere dalla lotta contro l' inquinamento a casa nostra. In caso di tramontana, conclude il dottor Ursic, il fumo dell' inceneritore di Trieste arrivera' a Pola nel tempo di una o al massimo due ore».
Queste le accuse che arrivano da Pola, ma che l’inceneritore di via Errera emetta diossine (che poi provocano tumori) è tutto da dimostrare. Anzi, pare poco probabile altrimenti le centraline dell’aria dell’Arpa avrebbero rilevato anomalie nei valori e si sarebbero subito allertati Azienda sanitaria, Comune e Regione. Allibita l’AcegasAps che, per bocca del suo portavoce, ha detto: «Ma l’aria è sempre monitorata. Non sappiamo proprio su che basi possano muoverci queste accuse».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo