Pochi vigili sommozzatori a Trieste, salta un turno

Dovrebbero essere 28, sono 22. E dunque capita che la copertura manchi: allora si chiama Venezia come giovedì scorso
Lasorte Trieste 24/01/19 - Rive, Vigili del Fuoco, Recupero Furgone finito in mare
Lasorte Trieste 24/01/19 - Rive, Vigili del Fuoco, Recupero Furgone finito in mare

TRIESTE Dovrebbero essere in 28 e invece sono in 22. Risultato: un turno di servizio su quattro del nucleo regionale sommozzatori dei vigili del fuoco di Trieste resta scoperto. Gli unici sul territorio del Friuli Venezia Giulia che si occupano di recuperare cose e persone cadute in acqua, dopo che il nucleo subacqueo dei carabinieri è stato soppresso nel 2011. Ecco perché, ad esempio, giovedì scorso, quando un furgone - non opportunamente bloccato con il freno a mano dal conducente - è caduto nello specchio acqueo del bacino San Giusto, sono intervenuti i colleghi di Venezia. Era il giorno in cui i sommozzatori triestini non erano operativi.

Le ragioni, come spiega Michele Vendola, responsabile sommozzatori Fvg per la Uil, nonché Capo del nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco del capoluogo giuliano, sono da ricercare nella mancanza di concorsi, ma anche nella difficoltà della prova e nel fatto che, spesso, non tutti coloro che hanno incominciato riescono a terminare la carriera: è un mestiere che mette a dura prova, dal punto di vista fisico e psicologico. Un punto, quest’ultimo su cui concorda il comandante provinciale di Trieste Natalia Restuccia, che però commenta: «In tutta Italia c’è quest’organizzazione dei nuclei sommozzatori dei vigili del fuoco, in media uno per regione. Non sono operativi tutti i giorni, i numeri sono più limitati rispetto alle altre squadre». Ed ecco che nel caso in cui non siano al lavoro i pompieri di una data area regionale, subentrano i “vicini di casa”.

L’episodio di giovedì scorso ha visto partire la squadra di Venezia che ha compiuto un tragitto di almeno un’ora e mezza con il furgone. I “sostituti” possono per fortuna usufruire delle attrezzature della sede locale. Due giorni fa, per tirare su il mezzo, è stata utilizzata la gru del nucleo triestino che ha sede in Porto vecchio. Ma se ci fosse stata una persona a bordo del mezzo finito in acqua? Non sarebbe stato possibile attendere un’ora e mezza. L’emergenza viene coperta, spiega Restuccia, con l’elicottero. Ribatte Adriano Bevilacqua, segretario Uil Vvf Fvg: «Tra decollo, atterraggio e una procedura da attivare si sta non meno di 40 minuti».

Resta dunque l’annoso problema, in una città di mare come Trieste, e in Fvg. «Questo anche a causa dei diversi pensionamenti non rimpiazzati da nuovo personale, che non è stato possibile inserire per la poca frequenza con cui sono stati fatti i concorsi - sottolinea Mendola -, che solo recentemente sono stati sbloccati. Per diventare sommozzatore è necessario infatti esercitare 3 anni di servizio da vigile del fuoco generico, prima di poter partecipare alle selezioni». Per non contare poi gli esami clinici cui devono sottoporsi ogni due anni. «Se abbiamo problemi, veniamo sospesi fino a quando non ritorniamo nei parametri. Questo rischia di rendere l’organico ancora più ridotto». —


 

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