Pochi uomini e carichi di lavoro limitati, chiude la Squadra nautica di Duino
TRIESTE Stop alle uscite in mare. La scure dei tagli, da tempo in atto nel mondo delle forze dell’ordine, si abbatte anche sulla Squadra nautica della Polizia con sede a Duino. Il questore Isabella Fusiello ha scelto la settimana di Ferragosto per mettere la parola fine in calce alla più che trentennale storia degli interventi di Polizia nelle acque del golfo: i tre poliziotti che effettuavano le operazioni a bordo del gommone attrezzato sono stati accasati al commissariato di Sistiana. «D’ora in poi - spiega Fusiello - effettueranno il normale servizio di pattugliamento su strada, assieme ai loro colleghi. Del resto la Squadra nautica, un tempo composta da una decina di unità, era oramai ridotta all’osso, non è pensabile garantire un servizio con tre uomini soltanto. Fra ferie, permessi, servizi a terra, era diventato del tutto inutile continuare. Molto più efficace - aggiunge - poter contare su di loro per quanto riguarda il lavoro sul territorio. Dovesse servire, il gommone resterà a disposizione e, nel caso, lo potranno utilizzare per interventi in mare, se richiesti. La loro esperienza – conclude - sarà comunque preziosa».
Della Squadra nautica della Polizia triestina si era già parlato, e per ben altri motivi, nei primi mesi dello scorso anno, quando la Corte dei Conti e, nello specifico, il procuratore contabile, Tiziana Spedicato, aveva aperto un’inchiesta per far luce su un giro di uscite in mare “gonfiate”. Alcuni uomini in servizio in quella sezione, infatti, erano stati “beccati” a falsificare i rapporti di servizio, per percepire indennità non dovute. Della vicenda Fusiello non fa menzione in questo caso, ma il polverone suscitato lo scorso anno dall’accusa di truffa e falso ideologico a carico dei cinque poliziotti della Squadra nautica che, sulla carta eseguivano controlli in golfo, mentre in realtà stavano tranquilli a terra, era stato considerevole.
La scelta di chiudere il reparto ha immediatamente innescato le proteste dei sindacati di polizia. Il primo ad alimentare la polemica è il segretario provinciale del Siulp, Fabrizio Maniago. «Il questore Fusiello - dice - ha scelto agosto, mese di ferie programmate, per eliminare, con un semplice colpo di penna, la gloriosa Squadra nautica di Duino, protagonista per decenni di importanti interventi in mare e lungo il litorale, con salvataggi di mezzi in difficoltà, aiutando diportisti e bagnanti. Mentre si discute sull’opportunità dell’accorpamento del Corpo forestale dello Stato, che molti ritengono una scelta infelice – aggiunge -, a Trieste si chiude un settore specifico, dove operavano colleghi con oltre trent’anni di conoscenza del mare, di indiscussa competenza e capacità, comprovate dai risultati. Il questore ha utilizzato un semplice pezzo di carta, scritto a cuor leggero – insiste Maniago - al di fuori delle procedure in cui i sindacati avrebbero dovuto esprimere un parere. La ragione di tale scelta – continua il segretario del Siulp - è sempre la stessa, e cioè la carenza di uomini fagocitati da altri servizi d’istituto. Sarebbe stato più opportuno attendere quantomeno la fine dell’estate - conclude Maniago - ora speriamo solo che, nel continuo arroccarsi, un giorno non ci si accorga che la mancanza degli angeli del mare è costata qualche vita».
Nettamente contrario al provvedimento anche Lorenzo Tamaro, segretario provinciale del Sap. «Il nostro sindacato da tempo sta lottando per mantenere i presidi in mare - dice - avevamo protestato per la chiusura di Muggia, oggi facciamo lo stesso per Duino. Rimane in piedi solo il servizio nautico a Trieste, dove peraltro già opera, e con competenza, la Guardia costiera. In questi giorni abbiamo assistito alla pomposa esibizione in golfo delle moto d’acqua della Polizia. Come sempre - conclude - si bada alla forma e non alla sostanza». —
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