Pochi spazi e negozi, città bocciata dai liceali

Intervistati 382 studenti al Buonarroti. E sul tema dell’immigrazione al 27% danno fastidio gli stranieri
Di Laura Blasich
Bonaventura Monfalcone-18.05.2015 Liceo scientifico Buonarroti-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-18.05.2015 Liceo scientifico Buonarroti-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

A Monfalcone il problema non sono gli stranieri, ma la mancanza di luoghi di ritrovo, i pochi spazi verdi, i sempre meno negozi. È questo il giudizio che emerge dal questionario sulla percezione del fenomeno dell’immigrazione in città realizzato dall’associazione Parlamento europeo degli studenti che vi ha coinvolto 382 studenti del liceo Buonarroti, realtà in cui è inserita. Una scuola che, peraltro, rispetto a quelle dell’obbligo, è ancora poco “straniera”: dei 382 intervistati l’89% ha entrambi i genitori italiani, il 6% tutti e due stranieri, il 5% un genitore italiano e uno straniero.

Il 50% degli studenti ha risposto di non essere d’accordo con l’affermazione che gli stranieri godono di più diritti e portano via il lavoro, ma al 27% “danno fastidio”, mentre un altro 28% non è infastidito. Resta il fatto che il 57% ha dato il voto più basso a Monfalcone e solo il 4% il voto più alto. Non a caso il 44% ha dichiarato di trascorrere il proprio tempo libero nei pressi della città e il 14% in città. Il motivo? Per il 41% la vita sociale viene condizionata dalla mancanza di luoghi di ritrovo e non dalla presenza o meno di persone “sgradevoli”. Per il 75% degli studenti Monfalcone quindi non regge il confronto con altre realtà, migliori per i locali per il 43%, per le zone verdi per il 51%, per i giovani e gli amici per il 40% e per i negozi per il 51%.

Se dovessero migliorarla, gli studenti del liceo Buonarroti metterebbero mano alla qualità dei servizi (49%), alle aree verdi pubbliche (61%) e ai luoghi di ritrovo per i giovani (ben il 63%). L’esito del sondaggio è stato presentato sabato scorso dagli studenti che lo hanno realizzato nel corso dell'incontro di fine anno. Il lavoro del Pes, ricompreso nell’evento conclusivo di “OsservAZIONI 2015”, percorso di analisi sulla percezione degli spazi urbani, realizzato dall’associazione Etra, in qualche modo conferma lo studio condotto con i ragazzi delle superiori nell’ambito del Progetto Ulisse dell’Azienda per l’assistenza sanitaria. Stando allo studio, Monfalcone viene percepita come luogo di difficoltà con frequenza molto superiore rispetto agli altri comuni. Nello stesso tempo i ragazzi monfalconesi hanno espresso nell’indagine l'aspettativa nei confronti di chi condivide la città di una soluzione dei propri problemi, il poter prendere parte alle decisioni e la possibilità di esprimersi in modo autonomo. Insomma, i ragazzi non vorrebbero essere invisibili. Nella scuola i giovani hanno segnalato un senso di mancanza di tranquillità, instabilità, mancanza di efficacia delle proprie azioni.

L'amicizia e gli amici rimangono, quindi, il punto di riferimento fondamentale, anche se il gruppo diventa sempre più piccolo (fino a cinque componenti). La diversità fra le persone è percepita in maniera ambivalente: il 74,5% sostiene che questa sia "a volte positiva e a volte negativa". Aspetto che prevale negli italiani (76,2%) piuttosto che tra gli stranieri (63,3%).

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