Poche ciliegie sulle tavole e si teme pure per le vigne
TRIESTE. Non è tanto la pioggia. Sono soprattutto le basse temperature a creare più danni all’agricoltura della nostra regione. «La pioggia sta limitando la fruibilità dei campi e rendendo più difficile il lavoro - spiega Michele Pavan, presidente regionale di Confartigianato - e per chi non ha ancora provveduto alla semina del mais, con il terreno così zuppo d’acqua, non è semplice procedere».
Il termometro che registra temperature basse, decisamente sotto alla media stagionale, sta provocando rilevanti problemi alla frutticultura che, in Fvg, significa soprattutto coltivazione di alberi di mele e pere. «Le piante sono in fase di fioritura e non avviene la trasformazione del fiore della pianta in frutto, - indica Pavan - e questo comporterà inevitabilmente una raccolta meno proficua. Stiamo effettuando una ricognizione dettagliata in questi giorni per poi fare una valutazione dei danni, ma per rendersi conto del problema, basti pensare che in Emilia Romagna dove hanno già quantificato le perdite per la produzione delle pere, riferiscono di un calo del 70%».
La piccola coltivazione di ciliegie che in regione si stende su 25 ettari, «probabilmente andrà in gran parte persa - valuta il presidente - perché i frutti tendono a marcire causa la troppa acqua». Occhi puntati, ovviamente, anche sulla viticoltura. «Le temperature ancora basse ritardano lo sviluppo delle viti, - spiega il vertice di Coldiretti Fvg- mentre sarà da accertare se le continue piogge innescheranno infezioni da Peronospora, una malattia trofica causata da un agente patogeno fungino. Per ora ci sono riscontri marginali, ma potrebbe evidenziarsi nelle prossime settimane». —
L.T.
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