Pm10 in crescita, “altolà” alla Ferriera

La Regione, a fronte degli sforamenti, impone a Siderurgica Triestina di ridurre la produzione della cokeria
La Ferriera di Servola
La Ferriera di Servola

La Ferriera è tornata a inquinare e la Regione diffida Arvedi. È l’assessore all’Ambiente Sara Vito a prendere posizione davanti ai valori registrati dall’Arpa e alle proteste dei cittadini degli ultimi giorni, costringendo Siderurgica Triestina a ridurre la produzione: gli “sfornamenti’ della cokeria dovranno passare dai 78 giornalieri a 67 fino al rilascio della nuova Autorizzazione Integrata Ambientale.

Le concentrazioni rilevate dalla centralina di San Lorenzo in Selva, proprio quella più vicina alla cokeria, hanno evidenziato un incremento di polveri sottili e di benzene. Un’impennata documentata proprio nei giorni in cui lo stabilimento ha aumentato l’attività: il Pm10 ha raggiunto medie giornaliere di 70-80 microgrammi per metro cubo d’aria a fronte di picchi comuni che si aggirano attorno ai 30-40 microgrammi. Ciò, stando alle relazioni tecniche dell’agenzia, è avvenuto tra marzo e aprile. In altri termini, come è salita la produzione, sono schizzate le emissioni.

I vertici della fabbrica non commentano, ma si limitano a rimandare a quanto comunicato nei giorni scorsi sugli interventi in atto o già attuati dall’azienda. La Regione, invece, spiega: «Davanti agli sforamenti abbiamo imposto un contenimento dell’attività», ripete l’assessore Vito. «In questo periodo Arvedi sta facendo una serie di interventi, è un momento molto delicato – puntualizza ancora l’esponente della giunta – che stiamo seguendo con attenzione». L’altolà della giunta Serracchiani non ha alcun collegamento con la Procura, assicura l’assessore, quanto piuttosto con l’attività di monitoraggio. «La situazione delle emissioni della Ferriera di Servola è costantemente seguita dall’Arpa – dichiara Vito via comunicato – per compiti istituzionali diretti e per verifiche richieste dalla Regione. Con il subentro della nuova gestione e nell'ottica di una politica di trasparenza auspicata, alla Ferriera - aggiunge l'assessore - sono state infatti intensificate le attività di controllo, monitoraggio e diffusione dei dati ambientali a favore della popolazione in genere e in particolare delle associazioni ambientaliste operanti sul territorio».

«Carenti i documenti sulle opere anti-fumi previste alla Ferriera»
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Verifiche che, naturalmente, seguono di pari passo la riqualificazione degli impianti dello stabilimento e che presto coinvolgeranno anche la cokeria. Proprio per questo la giunta ha deciso alzare il livello di guardia. «Su richiesta della Regione – chiarisce l’assessore – l'Arpa ha organizzato una task force comprendente le migliori professionalità dell'agenzia, che assicura monitoraggi e interventi diretti in ogni situazione di particolare disagio dovuto alle emissioni, per accertarne le cause e per proporne i rimedi».

È ciò che è accaduto tra marzo e aprile quando la direzione regionale dell'assessorato all’Ambiente, acquisita la segnalazione dei comitati dei cittadini, ha chiesto il 17 marzo 2015 di verificare le cause dello sforamento delle emissioni. Il responso non si è fatto attendere molto: la Ferriera, in effetti, aveva ripreso a inquinare. «L'Arpa dopo una serie verifiche, visite, sopralluoghi e controlli delle centraline - come rileva una nota ufficiale dalla Regione – ha redatto un’ampia relazione dalla quale si evidenzia un incremento di emissioni a partire dal marzo 2015, in concomitanza e in correlazione all'aumento degli sfornamenti in cokeria. Nella sua articolata relazione – si aggiunge nella nota – l’agenzia ha proposto come misura di contrasto un calo dell’attività e la direzione regionale dell'Ambiente, condividendone le valutazioni, il 10 aprile 2015 scorso ha assunto un provvedimento di riduzione. Dai 78 giornalieri, gli sfornamenti vengono limitati a 67 fino al rilascio della nuova Autorizzazione Integrata Ambientale». L'Arpa ha anche controllato le emissioni al camino e ha verificato i dati rilevabili dall'attività di autocontrollo, dai quali «non si desumono emissioni oltre i limiti di legge».

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