Pizze, brindisi e solidarietà con i Quochi di Quore

TRIESTE. Il criterio dell’affinità elettiva gioca sempre in centroavanti. I tavoli scelti così dall’organizzatrice Rossana Bettini hanno parato alla Donnarumma tutti i gol della serata. Avvocati, commercialisti, imprenditori, “startuppisti”, i protagonisti della solidarietà, i fashionisti, tutti i settori erano riuniti da Eataly e sembravano conoscersi da sempre. Il cuore per i bambini terremotati e le mani dei cuochi a lavorare per regalare loro un sorriso in più. La manifestazione triestina “Quochi di Quore” organizzata da “White Sheep”, arrivata alla decima edizione, ha racconto circa quindicimila euro e qualcosa in più con l’asta finale. Il devoluto andrà alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, cui è stata affidata la ricostruzione della scuola d’infanzia di Sarnano, in provincia di Macerata, e alla onlus nazionale Mission Bambini, per l’allestimento di una mensa a supporto della ricostruita scuola materna di Cittareale, colpite dal terremoto.
Qualche “ops”, per un bicchiere caduto a inizio serata con quel buon Tocai “No name” di Le vigne di Zamò che si racconta nella sua vita precedente, quand’era un Friuliano attraverso i Montecchi. Tutti molto posati, anche in cucina non ci sono sbavature. Ha “aperitivato” con le bollicine “Bellaciao” il centinaio di ospiti pronti per deliziarsi della cucina di veri cuochi provetti. Qualche piede stanco dal tacco ha iniziato già a trovare una breve fuga sotto i tavoli verso le 21.
Niente luccichii fuori programma nelle “mise” molto bon ton e sobrie. I primi a raggiungere un’equilibrata sobrietà casual sono stati i padroni di casa, come d’uopo per non mettere a disagio l’ospite. Tacchi rosa con tanto di plateau per Rossana Bettini, camicia bianca per il marito Riccardo Illy e per Francesco Razzetti, che coordinavano con un’ormai innata e affinata perfezione. Oscar Farinetti gestiva come fosse “a casa sua” la serata, mentre faceva il sommelier. Il giornalista di Rai 1 Duilio Giammaria, cameriere, direttamente dalle Dolomiti e accolto nell’auto di Riccardo Illy che tornava dall’Alta Badia, metteva a proprio agio gli ospiti con il suo savoir-faire barese.
Tanti uomini, forse meno donne. Il tavolo più tranquillo, scelto apposta dalla Bettini per «dare pace alla presidente», quello con la presidente della Regione Fvg, Debora Serracchiani, Zeno D'Agostino, presidente del Porto, l’assessore regionale Francesco Peroni, la marchesa Etta Carignani, la principessa Véronique Lantz e il direttore del Piccolo, Enzo D’Antona. Le ottanta pizze di Antonio De Paolo, patron di Eataly Trieste, hanno fatto boom. «Presidente, ma com’era questa pizza con il foie-gras e radicchio di Gorizia, inventata direttamente dalla Bettini?». «Buona, molto buona», così Serracchiani.
Doveva fare il maître, ma ha preferito attenersi a un ruolo paritetico Mitja Gialuz, presidente della Barcolana, mentre osservava l’“impiattamento” da Masterchef di Vittorio Ramella, il chirurgo plastico, uno dei tanti vip ai fornelli. «Canestrelli incavolati» a base di cavolo, «perché incavolati dal peperoncino». Ma questo era solo un assaggio dopo gli antipasti di salumi e le portate di “guancette en daube con Vitovska, agrumi, olive e finocchietto del Carso” dell’avvocato Giorgio Riva. Il chirurgo padovano Clemente Zorzetto ha vinto il primo premio come miglior cameriere della serata: anche se qualche posata è caduta per terra, l’ha recuperata al volo. Meglio non fare brutta figura, è ora di alzarsi.
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