Più turisti con il Collio nell’Unesco
Incontro con esperti a Cormons: ipotizzato un incremento di presenze del 7,4%

CORMONS. Diventare patrimonio Unesco potrebbe garantire al Collio-Brda un incremento di turismo del 7.4%, ossia la percentuale fatta registrare in questi anni da Langhe, Roero e Monferrato.
È uno dei dati forniti a imprenditori, portatori d’interesse e semplici cittadini accorsi l’altra sera in sala civica per la conferenza organizzata dal Comune di Cormons, capofila del progetto assieme a Dolegna del Collio, nel quale l’intenzione era proprio quella di dimostrare, cifre alla mano, gli effetti positivi del marchio Unesco su un territorio che può fregiarsi di questo riconoscimento.
E il numero fornito riguardo l’aumento delle presenze turistiche nelle colline piemontesi nei due anni successivi all’ottenimento del titolo è solo una delle percentuali positive messe sul piatto.
«Basti pensare – ha detto Franco Bocchiero di Icomos – che la città di Porto, in Portogallo, nei tre anni successivi all’ottenimento del riconoscimento ha visto schizzare le presenze turistiche a un ottimo +12%, mentre il lago di Ginevra, in Svizzera, ha avuto risultati simili a quelle di Langhe, Roero e Monferrato: +7.8% in tre anni».
«Insomma, l’Unesco è un volano turistico ed economico importantissimo per il territorio, anche perché – ha specificato Bocchiero – non va dimenticato come esistono leggi nazionali che promuovono finanziamenti ad hoc per la cura e il mantenimento dei siti che possono fregiarsi di questo titolo».
Il professor Francesco Marangon, economista di fama internazionale e caprivese doc, ha evidenziato inoltre come «qui noi possiamo vantare diverse unicità: storia, cultura, territorio, tutti concetti che economicamente si definiscono come un “vantaggio competitivo”. Dobbiamo solo essere bravi a metterli nero su bianco, e a saperli spiegare alla commissione esaminatrice».
«Gli altri territori che ci hanno preceduto e possono ora fregiarsi di questo marchio - ha aggiunto - stanno iniziando a misurare in questi anni il valore di un riconoscimento così importante per il turismo e l’economia di un’area».
Robert Princic, presidente del Consorzio tutela vino Doc Collio, ha delineato i contorni di cosa sia quest’area: «Circa 7mila ettari di natura, di cui 1400 di vigneti e il resto solo boschi e prati. L’agricoltura ha fatto tanto per migliorare il territorio e il vino sicuramente beneficia del turismo indotto dalla bellezza dei nostri paesaggi».
Padrone di casa è stato il sindaco di Cormons,Roberto Felcaro. «Non è un progetto che nasce oggi, ma parte da lontano – ha detto – dobbiamo fare tutti insieme massa critica: sarà creata una associazione temporanea di scopo». Felcaro ha quindi rivolto un saluto anche dal suo collega di Dolegna del Collio, Diego Bernardis, il quale ha ricordato come «il progetto della canmdidautra del Collio/Brda sia nato il 22 luglio 2014 da una delibera del nostro Consiglio comunale».
La chiosa della serata, ottimamente condotta da Elisa Trani, è stata dell’l’assessore regionale all’Agricoltura del Friuli Venezia Giulia, Cristiano Shaurli. «Dobbiamo valorizzare due aspetti di questa candidatura - ha detto l’esponente dellsa giunta Serracchiani -: la transnazionalità della proposta e la valenza culturale, storica e sociale del territorio»
. (m. f.)
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