Più treni in partenza per Austria e Slovenia
TRIESTE. Più treni per Austria e Slovenia. Ma anche la riattivazione della linea Gemona-Sacile e le dovute garanzie sulle tratte interregionali, a partire dalla Trieste-Venezia. La giunta Serracchiani, mentre si prepara a riscrivere una parte del bando per la gestione unica del Tpl su gomma e marittimo, pensa anche alla gara su ferro, da concretizzare entro la legislatura, e definisce i contenuti di un’intesa con Rete ferroviaria italiana «di estrema rilevanza strategica», sottolinea Mariagrazia Santoro.
Nell’ultima seduta dell’anno l’esecutivo approva lo schema di Accordo quadro da sottoscrivere tra Regione e Rfi, propedeutico appunto alla messa a gara dei servizi ferroviari regionali e finalizzato ad assicurare la necessaria capacità infrastrutturale, una volta effettuato l’affidamento al nuovo gestore.
Non c’è fretta dopo che lo scorso 31 marzo a Roma è stata firmata la proroga del contratto con Trenitalia, un passaggio tecnico che ha assicurato la prosecuzione del servizio fino al 31 dicembre 2016, con la possibilità di estensione di un ulteriore anno qualora a quella data non risulti ancora conclusa la procedura di gara o non sia possibile l’effettivo avvio della gestione da parte dell’eventuale nuovo aggiudicatario.
Coperta da quella firma, la Regione guarda al dopo. E fissa dunque gli obiettivi, spiega Santoro, «di un programma di miglioramento della rete ferroviaria regionale in considerazione delle aspettative di miglioramento e di potenziamento del servizio che ci attendiamo deriveranno dal nuovo bando».
Nell’Accordo quadro entrano dunque contenuti specifici rispetto al modello standard definito da Rfi, «con elementi di sostanziale novità – prosegue l’assessore regionale ai Trasporti – che tengono conto del carattere peculiare del trasferimento delle competenze del sistema ferroviario dallo Stato alla Regione avvenuta con il decreto Legislativo 111 del 2004».
Di qui alcuni paletti di cui i partecipanti alla gara saranno chiamati a tenere conto. Con Rfi la Regione si accorda per l’inclusione dei collegamenti da sviluppare sulla direttrice Trieste-Udine-Villaco e per la previsione di una futura integrazione con altri servizi transfrontalieri da e verso Austria e Slovenia. La società statale dà dunque il via libera a un potenziale rafforzamento delle tratte con l’estero.
Altra novità è la conferma della volontà Fvg di riattivare i servizi sulla Gemona-Sacile, sospesa causa frana da metà 2012 e ora inclusa nell’Accordo quadro, dove si ricorda anche la funzione strategica di connessione del territorio regionale con il nodo di Venezia-Mestre e da lì per il collegamento con il resto del territorio nazionale, un’azione preventiva rispetto a eventuali tagli decisi a Roma.
Non manca la sottolineatura su possibili riduzioni del pedaggio corrisposto a Rfi in funzione di risorse messe a disposizione dalla Regione per il miglioramento dell’infrastruttura ferroviaria (come è accaduto per il Polo intermodale di Ronchi o anche per semplici interventi nei passaggi a livello).
Ma la partita non è chiusa. Entro tre mesi dalla sottoscrizione dell’Accordo quadro è infatti in agenda la definizione e stipula di un ulteriore, specifico Protocollo d’intesa che riguarderà temi rilevanti non solo per la messa a gara dei servizi ferroviari ma anche per la qualità del trasporto pubblico nel suo complesso.
Il documento riguarderà temi quali l’accessibilità alle stazioni e ai servizi ferroviari, il miglioramento delle performance della rete in ragione dei lavori programmati o da definire, il perfezionamento dei sistemi informativi e dei servizi in termini di regolarità, affidabilità e tempi di viaggio, il potenziamento dell’intermodalità sia gomma/ferro sia con la rete ciclabile regionale. Rfi si impegna inoltre a una ricognizione della rete, delle progettualità in essere e degli investimenti sul sistema ferroviario.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo