«Più risorse per la Regione con me presente a Roma»

Serracchiani battagliera traccia il bilancio dell’attività 2016 dell’esecutivo «Alle polemiche rispondiamo con i fatti». L’incognita sulle mosse future
Di Diego D’amelio
Debora Serracchiani, durante la conferenza stampa nella sede del Partito Democratico sui risultati delle elezioni regionali. Roma 01 giugno 2015. ANSA/ANGELO CARCONI
Debora Serracchiani, durante la conferenza stampa nella sede del Partito Democratico sui risultati delle elezioni regionali. Roma 01 giugno 2015. ANSA/ANGELO CARCONI

TRIESTE. «In questi anni abbiamo mantenuto e implementato le risorse economiche per il Friuli Venezia Giulia». Comincia così la conferenza natalizia di Debora Serracchiani: un incontro con la stampa giocato tutto sulle cifre riguardanti l’impegno della giunta di centrosinistra. La governatrice punta sulla quantità e sottolinea con forza i risultati del proprio mandato, rispedendo al mittente le polemiche di chi l’attacca per un eccessivo presenzialismo a Roma. «Dal 2013 a oggi la Regione ha attratto oltre due miliardi di finanziamenti statali e 653 milioni di fondi comunitari: è un risultato importantissimo, in una fase difficile per il Paese». Un risultato ottenuto soprattutto, scandisce Serracchiani, «grazie alla presenza a Roma, che ha permesso di mantenere fondi che erano a rischio e aggiungerne altri, consentendo alla Regione di affrontare questa crisi tremenda. Alle polemiche, rispondiamo coi fatti: abbiamo fatto tanto e l’anno prossimo faremo meglio».

A pochi giorni dalle lacrime, i toni sono tornati quelli della sicurezza incrollabile, con una rivendicazione dell’azione di governo che non lascia spazio a dubbi o rimpianti. Dopo i numeri forniti a uno a uno dai membri dell’esecutivo, Serracchiani commenta: «Stiamo affrontando i problemi di lungo periodo della regione, dalla Ferriera alla Terza corsia, fino al polo intermodale dell'aeroporto: in alcuni casi se ne parla da decenni». La presidente si concede quindi una digressione sulle forme dell’agire politico: «C’è chi mira a mettere paura ai cittadini con gli slogan e chi come noi cerca di affrontare i problemi quotidianamente. Certo, non sempre le cose riescono come vorresti, ma il rammarico è soprattutto quello di non aver fatto comprendere ai cittadini il valore della nostra azione e le difficoltà che oggi toccano a chiunque abbia un ruolo di governo».

Difficoltà che si sono tradotte in un 2016 nero sul fronte elettorale, come Serracchiani riconosce in una delle pochissime risposte concesse ai giornalisti: «Non è stato l’anno dei risultati elettorali e per il centrosinistra va così da un po’: dobbiamo migliorare la vita dei nostri cittadini, perché i voti passano da qui». La governatrice ringrazia «tutti quelli che mi sopportano», ammettendo di tenere altissima l’asticella delle prestazioni dei propri assessori. Una pressione che tuttavia non si sa ancora se Serracchiani continuerà a esercitare dopo questa legislatura. La domanda sul suo futuro è sempre la stessa, così come la replica: «Alle porte del 2017 rispondo come ho fatto negli ultimi anni: sono stata inserita nel toto ministri di tutti i governi da Monti a Gentiloni, ma continuo a fare la presidente di questa Regione, con orgoglio e impegno».

Poi la frase sibillina su un domani che continua a restare indeterminato, nonostante l’imbarazzo crescente del Pd regionale: «Stiamo attraversando tempi sconosciuti e li affronteremo giorno per giorno con la stessa determinazione con cui abbiamo amministrato questa Regione dal 22 aprile 2013». Come a dire che la politica nazionale potrà dettare l’agenda anche a Nordest. L’ultimo passaggio è sul destino della specialità dopo la vittoria del “no” al referendum: «Resto convinta che la riforma costituzionale avrebbe blindato la specialità per gli anni a venire. Non è stato così, ma ciò non significa che la specialità venga meno. Continueremo a esercitarla quotidianamente come abbiamo sempre fatto, a cominciare dal patto Padoan-Serracchiani, che ha garantito 625 milioni al bilancio regionale. La nuova versione dell’intesa è uno dei grandi obiettivi dell’anno prossimo, assieme alla completa attuazione della riforma della sanità e di quella delle Uti, con il definitivo superamento delle Province».

La presidente garantisce che, in materia di rapporti finanziari con lo Stato, «i colloqui con il governo Gentiloni sono già in atto». Al proposito l’assessore Francesco Peroni, ricorda che nel 2016 «il Padoan-Serracchiani ha portato 200 milioni nelle casse regionali e altrettanti se ne aggiungeranno l’anno prossimo: si tratta di cifre di importanza strategica. Il lavoro tecnico è già cominciato e culminerà nel 2017 nella definizione politica dei contenuti: l’obiettivo è dare stabilità e certezza al gettito delle compartecipazioni, che in alcuni casi hanno un andamento a picchi, nemico di una buona contabilità in pareggio».

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