Più mutui, ricomincia la corsa alla casa
Era dal 2008 che il segno era perennemente negativo. La crisi faceva sì che la richiesta di mutui calasse, mese dopo mese, anno dopo anno. Calava perché le giovani coppie stentavano a fare il “grande passo” vista la difficoltà ad avere un lavoro fisso e sicuro, calavano anche perché i giovani non riuscivano a fornire le adeguate garanzie agli Istituti bancari proprio a causa della loro precarietà lavorativa. Ma calavano anche perchè gli istituti di credito avevano messo regole più rigide e per una famiglia arrivare la mutuo era come vincere una corsa ad ostacoli.
I tempi fortunatamente sono cambiati e gli ultimi dati sono sorprendentemente positivi. A Gorizia, nei primi nove mesi del 2016, la richiesta di mutui è salita del 9,7% rispetto ai primi tre trimestri dell’anno prima, il 2015. L’importo medio del mutuo assomma oggi a 94.418 euro.
Solo Trieste fa meglio con un progresso del 15% tondo tondo, mentre Udine e Pordenone devono accontantarsi di un +3,9% e di un +2%. A evidenziare queste dinamiche di mercato sono sia gli Istituti bancari con sede in città sia le agenzie immobiliari, oltre all’ultima edizione del barometro Crif che rileva l’andamento delle richieste di nuovi mutui e surroghe raccolte dagli istituti di credito e contribuite in Eurisc, il Sistema di Informazioni Creditizie di Crif.
Guida la carica nazionale la provincia di Bolzano, con importi medi di 167mila euro e una doppia crescita del 28 per cento (importi) e del 22.3 per cento (domande). L’aumento è stato registrato in tutto il Paese, in particolare nelle isole (811 milioni di euro nel secondo trimestre e 1,5 miliardi nel semestre, per una crescita del +36,1% su base trimestrale e +50% su base semestrale) e al Centro (+32,2%, con 3,3 miliardi di euro). L’importo totale più alto però si registra nel Nord-Ovest (4,4 miliardi di euro nel trimestre e 8,1 miliardi di euro nel semestre, pari rispettivamente al +25,1% e +36,1% sull’anno scorso). Nel Nord-Est le erogazioni sono state di poco più di 2,8 miliardi di euro (+27,3%), nel Sud 1.842,5 milioni di euro (+29,3%).
Dopo anni di magra, dunque, mutui e mercato immobiliare hanno conosciuto nell’ultimo anno - e in particolare nei primi mesi del 2016 - un incremento del numero delle compravendite anche in città. L’incremento medio delle compravendite si attesterebbe attorno al 10 per cento (e va di pari passo con l’aumento della richiesta di mutui), senza tenere conto pure delle compravendite dell'Ater e le aste derivate da procedure fallimentari, che evidentemente non transitano dal circuito delle agenzie e degli agenti immobiliari. Il valore degli immobili è decisivo.
«Il prezzo basso, la svalutazione spesso importante di un'offerta immobiliare, non fa conseguire una sua certezza di vendita e di ciò ne è prova il mercato delle aste giudiziarie - evidenzia il presidente provinciale della Fiaip, Pierluigi Sardelli -. Lo scorso anno le vendite di immobili all'asta si sono risolte a prezzi di oltre il 50 per cento inferiori rispetto della base d'asta iniziale».
Naturalmente per acquistare le case è necessario avere un lavoro e la sicurezza economica e psicologica che ne consegue, «elementi di questi tempi difficili da ottenere e ciò continua a penalizzare la nostra regione e la nostra provincia soprattutto.
Le realtà industriali e commerciali sono sempre di meno e quelle poche con continue minacce di crisi», conclude nella sua analisi Sardelli.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo