"Più fondi? Vi rendiamo i quadri di Piemonti"

La Pro Loco batte cassa, Devetag offre le opere del figlio del presidente che l’associazione diede in permuta al Comune nel 2006 per sanare un debito

GORIZIA. Mancano i soldi? Torna il baratto. La Pro loco nel 2006 ha saldato un debito con il Comune cedendo all'allora amministrazione Brancati 16 quadri, 12 dei quali realizzati da Carlo Pienmonti, figlio del presidente Sergio. Oggi la giunta Romoli è pronta a pagare il contributo dovuto all'associazione con quegli stessi quadri. Semplice baratto o legge del contrappasso che sia, questo è.

La proposta viene dall'assessore al Parco culturale Antonio Devetag. «Siamo pronti, qualora l'associazione lo volesse - dice Devetag - , a pagare il contributo comunale, poco meno di 7mila euro per quest’anno, con la restituzione di alcune delle opere pittoriche, naturalmente rivalutate nel tempo, che l'associazione ha fornito al Comune per pagare il suo debito».

Le opere a cui fa riferimento sono le 12 di Carlo Piemonti. Ai tempi della permuta erano state valutate 4.200 euro. Da allora, però, la stima non può che essere aumentata. L'autore stesso, infatti, in una lettera inviata al Piccolo nei giorni scorsi, ha ricordato di aver vinto il concorso “Chelsea international fine art competition”, successo che lo porterà a esporre dal 19 agosto alla Agorà gallery di Manhattan, New York, e quindi ad accrescere la sua fama artistica.

«Avevamo posto alcune serie questioni alla Pro loco, nate dalla polemica sollevata per una commedia, presentata dalla stessa, in cui si prendeva in giro Berlusconi: su questo problema io stesso avevo richiamato l’associazione alle direttive statutarie delle Pro loco regionali», ricorda Devetag.

«L’associazione è un ente privato - sottolinea Devetag -, senza scopo di lucro e indipendente da qualsiasi ideologia e organizzazione politica. Inoltre avevamo messo in evidenza un altro problema piuttosto serio, ovvero che l'associazione, visti i mezzi cospicui di cui dispone, partecipasse concretamente e nel rispetto della sua indipendenza alle nuove iniziative che stanno nascendo a Gorizia. Le risposte sono state varie e spesso penosamente beffarde: la Pro loco farebbe politica di tipo “aristotelico”, la signora De Vitis Piemonti insieme a Carlo Piemonti ringraziano noi e il giornale per la “pubblicità” gratuita alla commedia in questione e all'estro pittorico del figlio; i quadri del quale contribuirono al saldo, con modalità a dir poco inusitata, di un debito contratto con il municipio».

«Pensiamo che questi atteggiamenti - conclude Devetag - rivelino un oggettivo malfunzionamento nel direttivo dell'associazione che vive di denaro pubblico e a cui chiediamo di nuovo l'inserimento di un rappresentante del Comune al suo interno, cosa che altre associazioni accetterebbero o hanno accettato: vedi la Lipizer o l’Amidei». Da qui la provocazione del baratto.

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