Più fondi per bonus asili e case di riposo

Aumentano di 2,2 milioni le risorse stanziate in Finanziaria per l’abbattimento delle rette. Carta famiglia verso la revisione

TRIESTE. Dai nonni costretti in casa di riposo ai nipotini all’asilo. La giunta rafforza le poste del sociale per tutte le età. Nella Finanziaria 2016 ci sarà 1 milione in più per l’abbattimento rette delle residenze per anziani e 1,2 milioni in più per la riduzione di quelle dei nidi per la prima infanzia. Non gli unici incrementi in una manovra che somma, alla voce welfare, 314 milioni di euro.

Maria Sandra Telesca, l’assessore a Salute e Protezione sociale, ribadisce la sua soddisfazione. Da un lato ci sono i 32 milioni in più per la spesa sanitaria e i 20 milioni di investimenti per l’ammodernamento dei beni tecnologici. Dall’altro i ritocchi all’insù per le misure sociali più significative. I servizi socioassistenziali dei Comuni passano da 71,2 a 72,8 milioni, il sostegno al reddito (il provvedimento anti-povertà decollato a fine ottobre) da 10 a 21,5 milioni (per una platea tra le 8 e le 10mila persone), il Fondo per l’autonomia possibile da 32,3 a 32,7 milioni, i servizi centri socioriabilitativi, soluzioni abitative protette, inserimento lavorativo disabili da 34 a 37 milioni, il bonus acquisti per le famiglie in difficoltà da 2,85 a 3,25 milioni. E poi ci sono appunto i 2,2 milioni complessivi in più per abbattimento rette case di riposo (da 44 a 45 milioni, per i centri diurni ci sono invece 700mila euro) e per i nidi (da 4 a 5,2 milioni), «aggiunte - spiega l’assessore - che si sono rese necessarie alla luce delle nuove esigenze».

Nel caso degli asili per la prima infanzia, tra l’altro, si tratta del sostegno alla novità introdotta quest’anno di beneficiare le famiglie a preventivo e non a consuntivo. Al 7 settembre scorso gli sportelli sociali dei Comuni avevano messo in fila 2.913 domande valide riferite a 246 servizi educativi e la Regione aveva quantificato gli importi (da 90 a 180 euro mensili) sulla base delle risorse a disposizione, 4 milioni. Con 1,2 milioni in più sarà possibile rispondere alle domande in coda. «Un sistema di welfare costante - commenta più in generale Telesca -, che ha forse bisogno di revisione e riorganizzazione, ma che, numeri alla mano, è apprezzato dai cittadini».

Da rivedere, ed è già in agenda per il 2016, una delle più note misure del welfare regionale, la Carta famiglia introdotta durante la giunta IIy. Nel 2016 è prevista una riduzione del capitolo (da 8,9 milioni a 7,1 milioni) ma, precisa ancora l’assessore, «parte di quel taglio viene recuperato con lo stanziamento di 1 milione di euro a favore dell’associazionismo familiare». Si tratta di iniziative che valorizzano l’impegno sociale delle famiglie e la loro partecipazione all’auto-organizzazione. «Con quei soldi andremo a supportare tra l’altro il doposcuola pomeridiano o altre forme educative». Nei prossimi mesi si valuterà se confermare o meno lo “sconto bollette”. «Alla fin fine, della Carta famiglia è rimasto solo questo – osserva Telesca –. Decideremo se continuare a utilizzare i fondi su quel fronte e se invece intervenire in altro modo a favore del reddito delle famiglie. Si tratterà di modificare il regolamento, ci ragioneremo. Ma certamente non ridurremo risorse».

Di confermato, infine, c’è anche l’intervento della Regione a cancellare il superticket da 10 euro per i nuclei che hanno un Isee inferiore ai 15mila euro. Come l’anno scorso la giunta prevede una spesa di 5 milioni (anche se qualcosa è avanzato nel 2015). Nei primi cinque mesi e mezzo di aiuto pubblico (iniziato il primo maggio scorso) a ricorrere all’esenzione sono state 4.025 persone, per il 63% nell’area di riferimento sanitario della Venezia Giulia.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo