Più di 1200 famiglie chiedono un sussidio
Il Comune ha accettato 955 domande per l’abbattimento delle bollette dell’energia e 360 richieste per il taglia-affitti
Bumbaca Gorizia 31.10.2014 Manifestazione TexGiulia davanti Municipio Fotografia di Pierluigi Bumbaca
di Francesco Fian
Un fiume di domande d’aiuto. Senza predecenti. Gli uffici comunali hanno appena “scremato” le richieste relative alla carta famiglia e ai contributi taglia-affitti. E’ la fotografia di una città sempre più povera fatta di famiglie a caccia di sussidi per poter andare avanti con un minimo di decoro.
I numeri definitivi? Enormi. Sono 962 le richieste, nel dettaglio, che riguardano l'accesso al beneficio della riduzione dei costi del servizio di fornitura di energia elettrica per l'anno 2016. Accesso che avviene attraverso la carta famiglia, uno strumento a sostegno delle famiglie con figli a carico. Di queste, una è stata lasciata in sospeso, 6 non sono state accolte, quindi 955 sono le domande “d’aiuto” che otterranno risposta.
La carta viene rilasciata dal Comune ai nuclei familiari con almeno un figlio e in cui, almeno uno dei genitori, sia residente nel territorio regionale da almeno 24 mesi. A seconda del numero di figli a carico, viene assegnata la fascia di "intensità del beneficio" (bassa a chi ha un solo figlio, media a chi ne ha due, alta a chi ne ha tre o più). La fascia di appartenenza determina la misura dell'agevolazione: maggiore è il numero dei figli, maggiore sarà l'aiuto.
Altra partita importante: i contributi taglia-affitti. Anche in questo caso si è registrata un’overdose di richieste. «Complessivamente - fanno sapere gli uffici comunali - sono state 394 le domande presentate al Comune di cui regolarmente ammesse al beneficio 360. Significa che 34 sono state giudicate non valide perché non rispondevano ai requisiti richiesti». Importante anche il dato relativo al fabbisogno: i goriziani hanno chiesto aiuti per quasi 900mila euro: 894.610,37 euro per la precisione.
«Il Comune di Gorizia - annuncia l’assessore comunale al Welfare Silvana Romano - comparteciperà con il 10%: metterà cioé a disposizione delle famiglie che non pagano l’affitto circa 90mila euro».
Ma questi dati, letti in controluce, che significato hanno? Stanno a evidenziare che sono tantissime le famiglie che non riescono più a pagare neppure il canone di locazione con il rischio poi di trovarso in strada da un momento all’altro. Oggi per un alloggio mono-camera sito in centro storico vengono richiesti dai 350 ai 500 euro al mese. Se le camere sono due o più il prezzo va da 500 a 750 euro, sempre mensili. Si risparmia se ci si accontenta della periferia dove i prezzi vanno da 280 a 380 euro (appartamento monocamera) e da 350 a 500 euro al mese se l'alloggio in questione ha due o più camere. In tutti i casi, parliamo di appartamenti arredati.
Qualora ci si accontenti di una casa senza arredamento bisogna applicare alle quotazioni anzidette una riduzione dal 20 al 25 per cento: cifre, dunque, ancora più basse. Le cifre richieste non sono altissime e si conferma la grande economicità, in campo immobiliare, di Gorizia. Eppure, anche questi canoni per molte famiglie risultano essere indigesti.
«Sì, nonostante l’ammontare degli affitti non sia altissimo come in altre città d’Italia, è in continua ascesa il numero di famiglie che chiedono aiuto per onorare i pagamenti», aggiunge l’assessore Romano. Che evidenzia un ulteriore aspetto. Non secondario. «Sino a poco tempo fa, erano tantissime le persone anziane, quelle con la pensione minima, che chiedevano un contributo taglia-affitto. Ora, c’è una crescita di persone giovani: persone che, a causa del fatto che hanno perso il lavoro o hanno uno stipendio insufficiente, chiedono aiuto. E questo - sottolinea ancora l’assessore comunale al Welfare - è un dato che ci deve far riflettere e pensare.
Anche nell’ultimo bando abbiamo notato che la tendenza è quella di un abbassamento dell’età dei richiedenti». Sono i nuovi poveri, di solito accettano qualsiasi lavoro, anche temporaneo e talvolta pure in nero.
Il numero di domande, dicevamo, è progressivamente cresciuto, passando dai 262 del 2005 ai 297 del 2006, con una tendenza di crescita costante nel triennio successivo (nel 2007 le richieste erano state 335, nel 2008 371, nel 2009, poi, 392); dopo l'attenuazione registrata nel 2010 e 2011 (rispettivamente 328 e 336 domande), la nuova impennata nel 2012, con 365 richieste. Oggi, l’ultimo dato con 394 richieste che per Gorizia sono un’enormità. Ciofre che fanno riflettere.
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