Pisus, ecco gli 8,5 milioni: via ai cantieri
Da possibile eterna incompiuta, scivolata come l’olio verso il dimenticatoio senza che nessuno quasi se ne accorgesse, a maxi-pratica da aprire in fretta perché sennò ci si dovrà mettere una pietra sopra per davvero. Il treno Pisus sta finalmente passando, col suo carico imperdibile di otto milioni e mezzo di euro per una serie di progetti mirati alla riqualificazione urbana e al rilancio turistico. E il Comune ci sale di corsa dopo averlo chiamato e aspettato invano fin dai primi mesi del mandato Cosolini.
LA DELIBERA
È di questi giorni una delibera della Giunta Cosolini che dà mandato alla dirigenza del Municipio di firmare subito la convenzione con la Regione con cui vengono sostanzialmente sbloccati (con un travaso contabile resosi necessario altrimenti tutto rischiava di finire in cavalleria, si legga qui sotto, ndr) gli eurofondi Pisus conservati finora sotto vetro. Erano i fondi per la realizzazione dei progetti per i quali proprio la Regione aveva già detto sì a suo tempo al Comune di Trieste, arrivato secondo dopo Tarvisio nella graduatoria degli enti del Friuli Venezia Giulia che per l’appunto avevano chiesto e ottenuto dei finanziamenti previsti dal cosiddetto Bando Pisus.
I SOLDI
Entrano nelle reali disponibilità di spesa dell’amministrazione cittadina, dunque, i cinque milioni e 748mila euro già ammessi a finanziamento dalla Regione, per cantieri e progetti turistici in chiave ecosostenibile, secondo la graduatoria uscita quasi due anni fa che prevedeva da regolamento un tetto di sei milioni. Poco sotto il massimo consentito insomma. A questi, ed ecco la novità che sta nei numeri oltre che nello sblocco dei soldi, vanno aggiunti i due milioni e 762mila euro (sempre esistiti a loro volta ma molto meno citati negli annunci del passato) che il Comune viene chiamato a dare contribuendo nella misura dovuta secondo il bando medesimo, vicina in questo caso a un terzo del totale.
I CANTIERI URBANI
Ma a cosa servirà questo maxi-fondo? Anzitutto a lanciare una serie di cantieri, tra Cittavecchia, Borgo Giuseppino e Borgo Teresiano: centro e non periferie perché il bando imponeva questo. In attesa che se ne conoscano i dettagli (Cosolini cova l’idea di una conferenza stampa nei prossimi giorni, in seguito alla controfirma della Regione sulla convenzione attesa per oggi, alla presenza dei quattro assessori coinvolti, Elena Marchigiani per i Progetti complessi, Andrea Dapretto per i Lavori pubblici, Edi Kraus per lo Sviluppo economico e Paolo Tassinari per la Cultura) si sa al momento, anche in base a quanto era stato comunicato all’epoca dal Municipio, che parte dei fondi sarà impiegata per cinque interventi prioritari. Il primo: dieci nuove stazioni di “bike sharing”, per l’utilizzo comune di bici che già tira in altre città europee. Il secondo porterà al rinnovo di tre tracciati stradali anche in chiave ciclo-pedonale: in via Duca d'Aosta (da piazza Hortis al Museo Sartorio di largo Papa Giovanni), eppoi in via XXX ottobre e via Ghega, in una sorta di prosecuzione ideale dei progetti di riqualificazione, coperti invece da altre poste ministeriali, di Ponterosso e via Trento, che finora si sono concretizzati nel celeberrimo Ponte Curto. Il terzo intervento sarà l’annunciata copertura del Salone degli incanti con pannelli solari (il cui costo dell’operazione si aggira sui 500mila euro), il quarto la ristrutturazione del piano terra di Palazzo Biserini, il quinto il rilancio degli spazi verdi di piazza Hortis e Campagna Prandi, sopra il giardino di via San Michele verso l’Orto lapidario.
TURISMO E BANDO PRO-PMI
I due successivi filoni di finanziamento Pisus hanno invece l’obiettivo dichiarato di spingere e far girare il volano turistico. Uno si richiama specificatamente alla cultura e prevede in primo luogo una cosiddetta “certificazione museale”, da accompagnare a un ampliamento di orari e servizi in genere per qualificare l’offerta triestina, oltre che un coordinamento più stretto tra i vari poli museali. L’altro filone, legato alla dicitura “risorse economiche”, contempla per l’appunto una serie di finanziamenti per progetti mirati a coordinare e migliorare l’attività del comparto turistico.
Si va dunque dal futuro piano di marketing per le crociere (dove evidentemente il Comune intende ribattere un colpo in casa Ttp) ad altre iniziative meno settoriali di promozione turistica e pubblicizzazione d’eventi. Ed è proprio qui che s’inserisce una delle “pensate” più attese del Pisus. È il bando da un milione e 200mila euro dedicato a Pmi e imprese artigiane per contributi a fondo perduto da investire proprio in vari progetti di supporto all’attività e alla promozione turistica.
I TEMPI
Il bando per le Pmi sarà pubblicato a inizio marzo e darà a sua volta un mese per la presentazione delle domande, in modo tale da consentire al Municipio di chiudere l’istruttoria per l’autunno e staccare gli assegni entro l’anno.
Ma è tutta l’operazione Pisus che l’amministrazione Cosolini punta a “istruire” e far partire tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016, prima delle prossime elezioni amministrative chiaramente. La chiusura dell’intera “partita”, anche se alcuni cantieri potranno finire pure molto prima, è fissata quindi per il 2019. Da lì non si scappa, anche perché è proprio quello il termine ultimo per la rendicontazione. Pena la perdita della pecunia.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo