Pistole ai vigili a Trieste, cento agenti da addestrare
Numero minimo per coprire i turni. La bozza di delibera al vaglio dei sindacati. Spesa di 70 mila euro con fondi regionali
La polizia locale a Trieste
TRIESTE Cento agenti di polizia locale addestrati per essere armati e una spesa (a carico della Regione e non del Comune) di circa 70 mila euro. Sono le stime contenute nella bozza di delibera per l’armamento dei vigili urbani che giovedì ha ottenuto il primo via libera dalla giunta comunale di Trieste. L’autore è il vicesindaco (ormai uscente) Pierpaolo Roberti, che del provvedimento fa la sua bandiera.
Il testo è ancora una bozza, perché prima di essere licenziato come delibera dalla giunta e discusso in Consiglio dovrà passare al vaglio delle organizzazioni sindacali. Il via libera di giovedì si riferisce proprio a questo snodo.
Il vicesindaco preme per presentare la norma come un adeguamento «a quel che succede nel resto d’Italia» e non come un’iniziativa a forte connotato leghista: «Serve la massima condivisione, l’ho detto fin da subito e l’ho messo in pratica facendo vagliare l’ipotesi da una commissione che già includeva i sindacati - commenta Roberti -. Non voglio che questo provvedimento diventi una battaglia ideologica. Purtroppo so già che lo diventerà. Quando l’ex segretaria del Pd Antonella Grim ci attaccherà nell’aula del Consiglio, le ricorderò che lei sostiene in Regione un candidato di nome Sergio Bolzonello, che è stato a lungo sindaco di Pordenone, dove la polizia locale è armata». Restano però le perplessità espresse da diverse sigle sindacali, secondo cui non tutti, tra i vigili, sono entusiasti all’idea dei turni notturni e dell’armamento.
La bozza di delibera sarà resa pubblica soltanto dopo il suo ritorno in giunta. Nel frattempo, però, Roberti anticipa una parte dei contenuti.
Il limite minimo di agenti richiesto dalla legge è circa la metà, ciò significa che a Trieste dovranno esserci almeno un centinaio di vigili preparati per operare con armamento. «Ciò non significa che ci saranno cento vigili armati - dice Roberti -. Ma questo è il numero minimo per poter garantire una rotazione accettabile sui turni in cui l’armamento è previsto». Ovvero i due turni che vanno dalle 22 alle 7 del mattino. «Più alto è il numero di agenti addestrati, più è facile organizzarli», dice Roberti. A tal scopo torna comodo il concorso lanciato recentemente, che porterà 30 nuove unità in dotazione all’organico della polizia locale: «Nel bando era richiesta la disponibilità all’armamento, quindi questa sarà una buona base di partenza - spiega il vicesindaco -. Non bisogna poi dimenticare che l’età media del corpo è piuttosto alta, quindi nei prossimi anni ci saranno diversi pensionamenti, cui si porrà rimedio attingendo sempre alla stessa graduatoria». Quanto alle spese, il vicesindaco dice: «Il Comune ha già rinunciato in passato a 70 mila euro di fondi regionali stanziati per l’armamento. Stimo che la spesa sarà analoga». In ogni caso ci vorrà almeno un anno prima che si veda un vigile con la fondina nelle strade di Trieste.
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