Entra con una pistola giocattolo nella pasticceria "Dafina": attimi di paura a San Giacomo
L’uomo è l’ex medico del Burlo di Trieste coinvolto nel pestaggio della scorsa settimana in via della Concordia. È stata allertata la Polizia. Dai successivi accertamenti è emerso che l’arma era finta

Entra nel bar pasticceria “Dafina” di San Giacomo e mostra una pistola poi risultata giocattolo. È accaduto martedì sera, poco prima delle 19.45.
Si tratta dell’ex medico del Burlo, il 69enne triestino già coinvolto nel pestaggio andato in scena la scorsa settimana nel palazzo di via della Concordia 5. Stando a quanto si apprende dalle prime ricostruzioni, entrato nel locale l’uomo avrebbe aperto una borsa che portava con sé, per poi mostrare l’arma a un cliente del bar. L’intenzione era chiara: far capire che possedeva una pistola, e dimostrare ciò di cui poteva essere capace.
Sono attimi di paura. Viene subito allertata la Polizia di Stato, prontamente intervenuta all’interno del locale. Le forze dell’ordine hanno quindi perquisito l’uomo, trovando appunto la borsa e, al suo interno, la pistola. Inizialmente i presenti alla scena pensano si trattasse di un’arma vera. E, apparentemente, carica. A San Giacomo più agenti e pattuglie, arrivati per riportare la calma, per poi appurare che si trattava di una pistola finta.
L’ex medico del nosocomio infantile è ben noto alle forze dell’ordine, così come ai soccorritori del 118, per altri episodi molesti, spesso dovuti all’eccesso di alcol. Solo pochi giorni fa l’uomo si era reso protagonista di una sanguinosa lite con un suo vicino di casa, nella palazzina di via della Concordia 5, sempre a San Giacomo.
I rapporti tra i due erano tesi da un po’ di tempo, a causa di alcuni comportamenti aggressivi tenuti proprio dal 69enne, arrivato quel giorno a infastidire la compagna del vicino. Dalle parole offensive si era passati alle minacce, quindi alle mani, ai pugni e ai calci.
Ad avere la peggio, in quel caso, è stato proprio l’ex medico: portato a Cattinara in codice giallo, gli sono state diagnosticate fratture alla mascella e costali, oltre a varie abrasioni e traumi. L’altro se l’è cavata con un taglio alla testa, e alcuni traumi al volto e al costato.
A distanza di meno di una settimana, ilnuovo episodio, in questo caso solo di possibile minaccia. Tra i residenti di San Giacomo c’è in ogni caso una certa preoccupazione. Non solo per i comportamenti dell’uomo, ma anche per il destino dei suo cani (due levrieri afghani) .
Il cinovigile conferma che i levrieri sono in sicurezza dal giorno dell’episodio di via della Concordia, e attualmente si trovano nella struttura del Canile sanitario di via Orsera. —
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