Piscina terapeutica in Porto vecchio: fondi in arrivo dal Trentino Alto Adige

Nella cordata il costruttore Monticolo e i progettisti del Centro congressi: «Project leasing strumento ideale»
Nell’immagine realizzata da Star Animation e Rendering Studio un’anticipazione dell’aspetto che potrebbe avere la nuova piscina terapeutica all’interno del Porto Vecchio
Nell’immagine realizzata da Star Animation e Rendering Studio un’anticipazione dell’aspetto che potrebbe avere la nuova piscina terapeutica all’interno del Porto Vecchio

TRIESTE Una struttura sanitario-terapeutica con tre vasche di acqua salata a 32 gradi, fruibile anche in estate, alle spalle del nascente Centro congressi. Potenzialmente realizzabile entro l’estate del 2022. Prende forma concreta l’ipotesi della nuova piscina terapeutica in Porto vecchio, con la quale la giunta intende sostituire la collassata Acquamarina: la proposta è in fase di esame da parte degli uffici comunali.

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A presentarne i caratteri e le modalità di realizzazione sono i partner privati dell’impresa: Andrea Monticolo della Monticolo&Foti in veste di costruttore, l’architetto Daniele Alberico in veste di progettista (da un anno segue la Città dello sport) e il vicepresidente e ad di Policlinico triestino (Salus e Pineta del Carso) Franco Stock. A moderarli in veste di responsabile comunicazione un volto noto dello sport cittadino, il giornalista Giovanni Marzini, che precisa: «Per noi la piscina è il primo tassello della Città dello Sport nell’antico scalo».

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La bozza di progetto, dicevamo, prevede tre vasche con acqua salmastra a temperatura superiore ai 32 gradi, da realizzarsi nell’area immediatamente retrostante il Magazzino 28 del Centro congressi: la struttura comprende due magazzini storici, che verrebbero riqualificati e inseriti nel progetto. È previsto uno spazio di sauna a scopo terapeutico («non faremo una spa», precisano i proponenti) e un’area verde sul mare. La vasca principale dovrebbe avere una copertura apribile per poter essere utilizzata anche nei mesi più caldi. Prevista anche un’area ristorazione, «la prima del Porto vecchio».

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Lo strumento scelto per la realizzazione dell’opera è un project leasing che vedrebbe come soggetto finanziatore la banca Medio Credito del Trentino Alto Adige. La progettazione spetterebbe alla Sgm Consulting, che sta già partecipando al Trieste Convention Center, mentre la costruzione alla già citata Monticolo&Foti. Per la gestione è in campo Policlinico triestino, che già operava all’Acquamarina, ed è stato coinvolto un operatore nazionale con all’attivo diverse strutture di questo tipo.

Il costo complessivo dell’opera verrà definito nelle prossime settimane in base al tipo di progetto che verrà scelto dal Comune: il leasing, però, serve a far sì che la spesa iniziale gravi interamente sul proponente (in questo caso Medio Credito), mentre l’ente dovrebbe attingere al portafogli solo a opera completa. Il gestore corrisponderebbe al Comune una quota annuale, contribuendo ad ammortizzare la spesa. Lo strumento prevede inoltre che il costruttore debba farsi carico della manutenzione (della struttura e degli impianti) per tutta la durata del finanziamento. Tempistica? Spiegano i proponenti: «Contiamo di consegnare la proposta entro giugno. Così facendo potremmo aprire il cantiere in febbraio e consegnare l’opera nel luglio 2022». —


 

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