Piscina terapeutica in Porto vecchio a Trieste, restano in corsa tre cordate su nove
TRIESTE Al pomeriggio di ieri erano tre i soggetti che avevano ribadito al Comune l’interesse a realizzare la nuova piscina terapeutica in Porto vecchio, utilizzando i magazzini 32, 33, 133, 34, 34/1 collocati alle spalle del centro congressi: trattandosi di un project financing, qualora emergano nuove “candidature”, il Comune sarà comunque tenuto a prenderle in considerazione.
All’ora di pranzo, quando mancava meno di una giornata alla scadenza del termine, Enrico Conte, direttore dei Lavori pubblici municipali, annunciava che si erano fatti vivi la spagnola Supera e Terme Fvg. Con esiti radicalmente diversi. L’azienda catalana si dimostrava favorevole a costruire il complesso natatorio ma non nel sito indicato dal Comune, avendo fatto intendere di preferire il Magazzino 30 (quella struttura rosa davanti al Bacino 0, in passato valutata come mercato ittico).
Pronta invece a trasformare i 12.000 metri quadrati di ruderi appartenenti all’ex quartiere Ford in un moderno compound terapeutico-ludico è Terme Fvg, un brand che accoglie Sanatorio Triestino e le terme di Arta. Si avvale come costruttore edile della Icop di Basiliano, un’importante realtà del settore, guidata da quattro generazioni Petrucco, che - secondo il sito aziendale - fattura 155 milioni di euro e dà lavoro a 400 persone. A Trieste è nota per aver realizzato la Piattaforma Logistica tra Scalo Legnami e terminal rinfuse della Ferriera. Di recente ha ottenuto commesse nel metrò di Parigi e ha collaborato alla ricostruzione del ponte Morandi di Genova. Martedì mattina la cordata Terme Fvg-Icop ha portato al sindaco Dipiazza un rendering del progetto, riservandosi di sviluppare nel dettaglio lo spunto.
Terza in lizza è la compagine capeggiata dalla Monticolo & Foti, che era stata la prima a muoversi illustrando a Dipiazza un’idea basata sul cosiddetto leasing in costruendo, modalità però bocciata dagli uffici comunali. Monticolo non demorde e ripresenta la stessa formula, sottolineando che l’istituto bancario sponsor, Mediocredito Trentino Alto Adige, conferma il finanziamento di 20 milioni di euro. L’imprenditore triestino sa che il Comune è contrario ma intende tenere il punto. E aggiunge: «Il posto migliore per fare la terapeutica sarebbe l’ex Cartubi, dove Antonio Paoletti vuole collocare il Parco del mare».
Al momento - precisa Conte - non vi sarebbero altri contendenti rispetto alla batteria di nove che inizialmente si era affacciata a Porto vecchio: non pervenute A&T Europe, Siram, Fer-Cos, Traco, Lorenz Ateliers, Rosso. Il direttore ipotizza che l’apparizione della Soprintendenza, la quale intende vincolare il “133”, abbia un po’ spaventato alcuni interessati.
Adesso l’iter prosegue con l’esame delle proposte e soprattutto con l’individuazione dell’interesse pubblico. Poi ci sarà la gara. E la gara nella gara: cioè aprire il cantiere prima delle elezioni amministrative previste per la prossima primavera. —
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