Pirano si rilancia come meta turistica nel nome di Tartini

Dalla riqualificazione della casa dell’artista al nuovo sito web Progetto transfrontaliero con fondi Ue per 1,2 milioni di euro

PIRANO. Pirano, nel suo piccolo, come Salisburgo. Seguendo l’esempio della città austriaca che ha fatto di Wolfgang Amadeus Mozart il nucleo centrale della propria identità cittadina, il piccolo comune dell’Istria slovena vuole costruire attorno alla figura del celebre violinista e compositore Giuseppe Tartini la propria immagine turistica e culturale. «Tartini: Turismo culturale all'insegna di Giuseppe Tartini - Kulturni turizem v znamenju Giuseppeja Tartinija» è il nome del progetto lanciato nei giorni scorsi dal Comune di Pirano, in collaborazione con la locale Comunità degli Italiani (proprietaria della casa natale del musicista), con il Conservatorio Tartini di Trieste, con l’Iniziativa centro europea (Ince) e con l’università di Padova.



L’obiettivo è «conservare, promuovere e sviluppare» l’eredità lasciata dal musicista alla sua città natale, al fine di creare un nuovo percorso turistico-culturale e di far conoscere la storia del più famoso dei piranesi. «Ci aspettiamo che Pirano diventi nota innanzitutto per Tartini», spiega Alenka Popić, la responsabile dell’iniziativa nell’ambito dell’amministrazione comunale.

Per sviluppare il «brand Tartini», com’è chiamato tra gli addetti ai lavori, il Comune ha previsto - assieme ai citati partner - di procedere a una serie di interventi e attività da svolgersi nell’arco dei prossimi due anni. Uno dei punti più importanti è la riqualificazione della Casa Tartini, oggi solo parzialmente aperta ai visitatori. «La Comunità degli Italiani si occuperà di rinnovare l’edificio all’interno e all’esterno, mentre il Comune acquisterà le nuove attrezzature tecnologiche utili a creare il percorso turistico-culturale all’interno della casa», prosegue Alenka Popić, che si aspetta sul lungo termine anche «un aumento del numero di turisti» che visitano Pirano.

Oltre all’intervento in Casa Tartini, le tappe successive del progetto prevedono l’avvio di una strategia di comunicazione da parte del Comune di Pirano (con nuovi siti web e pagine Facebook dedicate), mentre a gennaio si terrà a Lubiana un nuovo incontro tra i vari enti partecipanti.

Nel frattempo, gli altri partner dell’iniziativa si occuperanno «della parte scientifica, che costituirà le fondamenta dell’intento divulgativo del comune di Pirano», per usare le parole di Paolo Da Col, docente del Conservatorio triestino. Referenti del progetto all’interno del conservatorio stesso, i docenti Da Col e Margherita Canale avranno infatti il compito di creare l’archivio sonoro che sarà accessibile sul web e di digitalizzare le fonti sul violinista; mentre all’università di Padova spetterà la trascrizione dell’epistolario tartiniano. «Il nostro modello di riferimento è quello del sito della Beethoven House a Bonn», fa sapere Da Col.

In totale l’operazione avrà un costo di circa 1,28 milioni di euro, «interamente finanziati dal programma europeo per la cooperazione transfrontaliera Italia Slovenia 2014–2020 (Interreg)», come precisa Ugo Poli, referente del progetto all’Ince. Oltre a permettere di promuovere la conoscenza di Tartini e il turismo culturale a Pirano, il progetto costituirà per l’Ince «un’iniziativa pilota che ha una valenza ripetibile per altri progetti bilaterali». Insomma, all’interno della rete dei 18 Stati membri dell’Ince, il progetto Tartini potrebbe fare scuola. Per il momento, quel che è certo è che l’operazione permetterà di mettere in ulteriore rilievo la figura di Tartini, nato a Pirano nel 1692 e morto a Padova nel 1770. Un compositore «difficile» e per questo «riservato solitamente a una fascia di studi avanzati», come dice Roberto Turin, direttore del conservatorio Tartini di Trieste. L’autore del Trillo del diavolo, nonché fondatore della “Scuola delle Nazioni” a Padova, potrà fungere ora anche da elemento di ulteriore legame fra Italia e Slovenia.

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