Pirano contro Gorizia per il 2025, la comunità slovena: «Bastava un’unica proposta forte»

GORIZIA Un pizzico di amarezza e sorpresa c'è. Ma l'appoggio dato dal sindaco di Trieste Roberto Dipiazza (e dalla sua collega di Muggia Laura Marzi) alla candidatura di Pirano assieme a Capodistria, Ancarano e Isola a Capitale europea della Cultura 2025 - con le polemiche che ne sono nate - non spostano di una virgola convinzioni e certezze a Nova Gorica. Dove ritengono di aver costruito assieme a Gorizia un progetto congiunto forte e per molti versi rivoluzionario, vincente anche perché ormai molto approfondito. Qualche riflessione emerge sulle plurime candidature avanzate in Slovenia, se è vero - dice Damijan Terpin, segretario regionale della Slovenska Skupnost - che «puntare in modo convinto e unitario su un’unica proposta forte sarebbe opportuno»; mentre il direttore del Kulturni Dom di Gorizia Igor Komel annota la somiglianza, per certi versi, fra le due candidature.
Il verdetto comunque arriverà tra poco meno di 12 mesi, visto che la proclamazione della Capitale europea della Cultura 2025 è prevista per dicembre, anche se un primo “sbarramento” da superare sarà a marzo, con la definizione delle candidature “finaliste” fra le sei in totale emerse in Slovenia, Paese designato appunto a livello europeo a ospitare nel 2025 una “Capitale”.
In ogni caso, a oggi in riva all'Isonzo si respira un certo ottimismo. In merito all’appoggio di Dipiazza, il sindaco di Nova Gorica Klemen Miklavić si dice «convinto che la decisione del sindaco di Trieste si basi su un'attenta riflessione». E «tuttavia - aggiunge - vorrei anche che realizzasse l'enorme potenziale del progetto di candidatura di Nova Gorica e Gorizia a Capitale europea della Cultura 2025. Con questo stiamo promuovendo la creazione della prima conurbazione europea, offrendo all'Europa un nuovo concetto di integrazione, un nuovo modello e una nuova speranza per il futuro del nostro continente».
Sulla stessa linea Matej Arcon, presidente del Gect Go (Gruppo europeo per la cooperazione territoriale) ma anche ex sindaco di Nova Gorica, colui che ha lanciato l'idea della candidatura transfrontaliera. «La nostra è una candidatura vincente, un'idea forte e ben costruita – spiega -. Il Comune di Trieste è autonomo e ha tutto il diritto di fare ciò che crede, ma è un peccato che non appoggi la candidatura Nova Gorica-Gorizia, anche perché penso che avrebbe maggiori vantaggi da un successo delle nostre città piuttosto che eventualmente da quello di Pirano». «Per noi la scelta di Trieste conta relativamente – chiude Arcon -, ci importa molto di più avere il supporto concreto e convinto (già ribadito, ndr) della Regione Fvg, fermo restando che quando saremo nominati Capitale europea della Cultura anche Trieste sarà la benvenuta se vorrà collaborare con noi».
Ma il “fiorire” di diverse candidature in Slovenia? Livio Semolić dell'Unione culturale economica slovena (Skgz) annota che «questo tipo di percorsi sono sempre una concorrenza intra-nazionale, perché tutti hanno diritto di candidarsi e il Governo nazionale non ha volontà di avvantaggiare nessuno, ma il valore aggiunto per Nova Gorica e Gorizia è l'aspetto transfrontaliero».
Igor Komel dal Kulturni dom del capoluogo isontino spiega ovviamente di fare tifo convinto per le due Gorizie, ma osserva - come si accennava - che «anche la candidatura di Pirano e delle città del Litorale, così come si sta configurando, è interessante e ricca di contenuti»: «Assomiglia per certi versi alla nostra, coinvolgendo anche le minoranze linguistiche – prosegue Komel -. Paradossalmente, si sarebbe potuto proporre una candidatura unica per tutta la fascia di territorio che va dal mare a Caporetto, con annessi contenuti transfrontalieri». Damijan Terpin osserva che «forse c'è poco coordinamento, in questi casi, ognuno si sente legittimato a giocarsi le proprie opportunità, mentre puntare in modo convinto e unitario su un'unica proposta forte, come può essere anche quella di Nova Gorica e Gorizia, sarebbe opportuno». —
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