Piramidi bosniache Trieste guida il pool che scava fra i misteri

di Lorenza Masè
Un vero e proprio mistero. Se si dice piramidi, si pensa immediatamente all’Egitto. Invece siamo in Bosnia. Semir Osmanagic, un archeologo amatore, nel 2005 ha scoperto a Visoko, cittadina a 30 chilometri da Sarajevo, le prime piramidi europee. In realtà da sempre sotto gli occhi di tutti. Sotto la vegetazione della collina su cui si adagia la cittadina di Visoko si nasconderebbe una piramide molto antica a base rettangolare, alta 220 metri, più rudimentale di quelle egizie. Subito ribattezzata la Piramide del Sole.
Poco dopo, nelle vicinanze, Osmanagic ha scoperto altre due piramidi più piccole: la Piramide della Luna e quella del Dragone. Da subito la comunità scientifica si è spaccata tra chi ha sostenuto la novità trattarsi di una scoperta sensazionale e chi invece di una bufala. Opera umana o formazione geologica naturale? Quello che fa più discutere è il periodo da cui provengono queste piramidi: più antiche di quelle egiziane o invece molto più recenti?
Paolo Debertolis, docente di Odontoiatria legale, Odontologia e Archeologia odontoiatrica (Applicazioni forensi di Odontoiatria legale ed odontologia) alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Trieste coordina da circa un anno uno speciale gruppo di ricerca multidisciplinare per lo studio architettonico, della geometria e della forma della struttura delle piramidi nella valle bosniaca, che collabora con la Fondazione di Osmanagic, Archeological Park-Bosnian Pyramid of the Sun, che in loco gestisce il sito e gli scavi. Al progetto prendono parte il Dipartimento clinico di Biomedicina – ora fuso nel dipartimento unico di Medicina dell’ateneo - e il Dipartimento di Architettura e pianificazione della Facoltà di Architettura e società del Politecnico di Milano con la docente Krasovec Lucas. «I primi dati raccolti – ha spiegato Debertolis – sembrano confermare la possibilità che le colline che sovrastano Visoko siano state effettivamente modellate dall’uomo e anche la rete di tunnel rinvenuta nei dintorni sembra interessante. Al loro interno sono stati ritrovati dei megaliti dei quali stiamo studiando proprietà e composizione». «Abbiamo un punto di partenza – ha proseguito Debertolis -, dai tunnel e dai terrazzamenti realizzati sulla Piramide della Luna sono stati rinvenuti dei frammenti di legno datati dalle analisi al carbonio 14 intorno all’8.300 a.C.». «La ricerca – ha concluso l’antropologo – è ancora all’inizio e le analisi dovranno confermare l’antichità e le funzioni dei ritrovamenti».
Intanto, mentre si cercano le evidenze scientifiche, le colline di Visoko con la loro forma piramidale perfetta, continuano a sovrastare la città.
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