Pil Nordest come la Germania, ma in regione è crescita bloccata
TRIESTE Il Nordest cresce come la Germania. La vecchia locomotiva d’Italia si è rimessa in marcia? Non come ai bei tempi. Ma nel 2018 il Pil triveneto ha segnato comunque un aumento staccando il resto d’Italia (+1,4%). Nord-Ovest e Centro sono più in sintonia con la realtà di un Paese che cresce di uno zero virgola (+0,9%). Il rapporto emerge dalla fotografia dell’Istat che rappresenta una crescita «disomogenea sul territorio» e comunque rappresenta un’Italia spaccata in due. L’occupazione (misurata in termini di numero di occupati), che a livello nazionale è aumentata dello 0,9%, presenta a livello territoriale dinamiche «più omogenee rispetto a quelle del Prodotto interno lordo», osserva l’Istat. I segnali di ripresa riguardano «l’industria in senso stretto (+3,2%)». Performance «modesta» nel Mezzogiorno (+0,4%), nonostante il risultato positivo delle costruzioni (+4,1%).
«La dinamica particolarmente sostenuta del Pil del Nordest rispetto alla media italiana conferma una maggiore sintonia con i ritmi di crescita europei», sottolinea Alessandro Russo, ricercatore Ires-Fvg. Una crescita dell’1,4% è ad esempio lo stesso risultato ottenuto dalla Germania (sempre nel 2018): «Questo incremento è stato favorito sicuramente dal buon andamento della domanda estera, con un export che nel 2018 è aumentato del +4,3% nel Nordest nel suo complesso e del +5,9% in Friuli Venezia Giulia».
Ma è stata una ripresa interrotta soprattutto sul fronte delle vendite all’estero. Mentre il Nordest ha cercato di muovere le leve della sua industria, il Friuli Venezia Giulia dopo un discreto 2018 ha accusato un brusco rallentamento: «Bisogna infatti ricordare -sottolinea Russo- la frenata registrata nella seconda parte dell’anno scorso e all’inizio del 2019, che nella nostra regione si è tradotta in tre trimestri consecutivi di diminuzione tendenziale delle vendite estere delle imprese». Russo rileva che nell’ultima parte del 2018 si è interrotta infatti una fase espansiva dell’occupazione che durava da quasi quattro anni: «I dati più recenti mostrano addirittura un calo tendenziale nel primo trimestre del 2019, unico caso tra le regioni del Nordest».
Le vendite estere delle imprese del Friuli Venezia Giulia nel primo trimestre del 2019, pari a 3,6 miliardi di euro, sono infatti calate del 3,2%. Si è trattato del terzo trimestre consecutivo in rosso che ha interrotto una lunga serie espansiva. La contrazione ha riguardato soprattutto il settore della cantieristica navale, caratterizzato da una forte variabilità dell’export nel tempo. Ma i segnali sono apparsi preoccupanti come in quel 2012 quando l’export regionale bruciò quasi 1 miliardo di giro d’affari per poi riprendere a crescere solo nel 2014.
Questi risultati si inseriscono -affermano gli esperti dell’Ires- in un quadro più ampio di difficoltà dell’economia. Trainato principalmente dall’Emilia Romagna (+5%), mentre la crescita in Veneto (+1,4%) e Trentino Alto Adige (+0,6%) è stata molto più contenuta. La crescita del Fvg invece si è bruscamente arrestata. —
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