Pignoramenti e fermi, in un anno presi 2.000 provvedimenti

TRIESTE. Dalla fine del 2017 Esatto, in linea con quanto richiesto dal Comune e con quello che avviene in molte civiche amministrazioni, si occupa anche della riscossione coattiva, cioè di quegli utenti che tendono cocciutamente a dribblare l’impegno con le bollette. In precedenza l’ingrato compito era sulle spalle di Equitalia.

La stretta anti-evasione vera e propria, con le varie ondate di ingiunzioni, è decollata dalla primavera 2018: da allora a oggi - segnala la struttura di piazza Sansovino - Esatto ha attivato circa 2000 procedure di riscossione coattiva sommando i fermi amministrativi (auto e moto) e i pignoramenti sui conti corrente o sugli stipendi. Traducendo: si tratta di 2000 utenti che, per quanto sollecitati dalle ingiunzioni extrema ratio prima dei provvedimenti più radicali, non hanno ottemperato alla richiesta di pagamento.

Essendo il primo capitolo della storia repressiva della società comunale, fermi amministrativi e pignoramenti si sono concentrati sul primo fronte di recupero, che investe un ampio arco temporale esteso dal 2006 al 2016: l’80% aveva riguardato antiche bollette inevase dei servizi educativi (asili, mense, Sis), alcuni casi di Tares (l’attuale Tari) risalente al 2013, multe non pagate del 2015.

Esatto aveva cominciato a organizzare la task force anti-evasori organizzando nell’estate-autunno 2017 una selezione pubblica per scremare 3-4 addetti alla riscossione coattiva. Nell’estate dello scorso anno 2000 le ingiunzioni emesse (soprattutto servizi educativi), nell’autunno dello stesso anno una sensibile intensificazione con quasi 30 mila ingiunzioni (Tares, Tari, contravvenzioni stradali). A gennaio 2019 un primissimo bilancio dell’attiovità anti-evasione: 450 veicoli “frenati” dalle ganasce fiscali. Un’automobilista ignara venne bloccata dai Carabinieri, che, con il supporto informatico del Pra, aveva rilevato che sulla vettura pendeva la “taglia” per un vecchio insoluto comunale: l’auto non poteva circolare, multa di 700 euro. E adesso l’ultimo bilancio elaborato dagli uffici comunica il raggiungimento di quota 2000 nel totale coattivo. Un numero destinato a crescere sensibilmente. —

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