Pieris, la Trattoria al Commercio chiude dopo 76 anni: vi pranzò pure Maradona
Faceva parte, ormai, del paesaggio di Pieris. La rotatoria e, attaccata come un acino al pedicello, la trattoria: il punto e la virgola del paese. Il desco sotto la storica pergola avvolta dai raspi d’uva, da qualche anno tagliata via, è entrata nelle foto ricordo di centinaia, migliaia di famiglie della Bisiacaria. Ma, mercoledì, è arrivato il momento dell’ultimo piatto Al Commercio da Giovanni, così nella frazione sancanzianese si è consumato l’epilogo di una bella storia dell’imprenditoria locale, dal 1953 portata avanti senza lesinar sudore dalla famiglia Clemente. Prima con il capostipite Giovanni (di qui il nome), classe 1928, assieme alla moglie Giovanna, coetanea, uniti negli affari e, appassionatamente, nella vita sicché quando anche per loro è suonata la campana se ne sono andati praticamente all’unisono, a distanza di appena dieci giorni l’uno dall’altra, nel 2017. E poi con il figlio Alessandro e la moglie Franca, da otto anni a capo della cucina, con soddisfazione.
Per tanti anni, il bar trattoria Al Commercio, è stato il posto preferito degli amanti del pallone, lo sport nazionale di Pieris che ha come portabandiera un tal Fabio Capello, ex calciatore e allenatore di grandi club e della nazionale dell’Inghilterra, oggi opinionista televisivo nei programmi sportivi. E proprio il papà di Capello è stato un amico stretto di Giovanni. Insomma, un ritrovo per baloneri. Del resto lo stesso Alessandro Clemente, che già lo scorso 1° gennaio a 62 anni ha traguardato la pensione, è stato in gioventù una maglia rosso alabardata, giocando con la Triestina (all’epoca in serie C e poi in C1, dal ’76 all’81) sotto patron Gianni Belrosso, allenatore Vasco Tagliavini. Numerose le squadre della C che negli anni d’oro mangiarono a Pieris. E pure qualche autentico mito per chiunque mastichi un po’ di marcature e rigori: Diego Armando Maradona, el pibe de oro. Che nel gennaio del ’90, sbarcato all’aeroporto di Ronchi con il Napoli per disputare il match contro l’Udinese si fermò a pranzo Al Commercio e concesse uno scatto, gelosamente custodito, con la compianta Giovanna, che all’epoca stava dietro i fornelli, rendendosi famosa per la cucina con memorabili pietanze, tra tutti la galina in tecia e il crudeghin d’inverno. Ma alla trattoria fecero capolino anche diversi artisti, tra cui i Ricchi e Poveri: la sera si esibivano al vicino Tiffany, locale che un tempo faceva furore per i concerti e l’intrattenimento.
L’insegna spenta si deve a motivi pensionistici. «È arrivato per me e mia moglie il momento di goderci i nipotini – commenta il titolare Alessandro – e comunque devo dire che con le nuove restrizioni del Covid-19, il gioco non valeva più la candela, passando da 50-60 coperti a 25. Vedo i miei colleghi fare i salti mortali». Ma che ne sarà della trattoria? «Per il momento resta chiusa, poi si vedrà se qualcuno sarà interessato a prendere in mano il locale – replica Clemente –. Per noi è stata una bella soddisfazione». –
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