Pieris, il centro commerciale snobba le proteste

Non cede a San Canzian il sindaco Caruso: «Il progetto andrà avanti». Legambiente attacca: «Investimenti anacronistici»
L'area in cui sorgerà il nuovo centro commerciale (Bonaventura)
L'area in cui sorgerà il nuovo centro commerciale (Bonaventura)

SAN CANZIAN D’ISONZO. Il piano per la trasformazione in area commerciale e servizi dei terreni in prevalenza agricoli ai piedi del cavalcavia di Pieris andrà avanti. Lo ha chiarito il sindaco di San Canzian d’Isonzo, Silvia Caruso, mercoledì sera, nel corso della presentazione del Rapporto ambientale della Vas (Valutazione ambientale strategica) del progetto. «Il senso della serata - ha detto - è quello di informare per consentire a chi voglia di presentare le osservazioni al piano per migliorarlo o farlo realizzare in modo diverso. Siamo però in una fase in cui qualcosa sul territorio sarà realizzato».

Avanza il centro commerciale di Pieris
Bonaventura Monfalcone-04.10.2011 Zona futuro centro commerciale-Pieris-foto di Katia Bonaventura

Una prospettiva contro la quale Legambiente continua a essere schierata, come ha fatto comprendere l’intervento di Michele Tonzar del Circolo “Ignazio Zanutto” del Monfalconese. In buona compagnia di una serie di cittadini, che mercoledì hanno pure fatto sentire la loro voce. «Questo intervento si colloca - ha affermato Tonzar - in un momento storico particolare e basta vedere le strutture commerciali chiuse o in crisi per rendersene conto. Tutti quindi possono rendersi conto che interventi di questo genere sono fuori dalla storia, provocando un consumo definitivo di suolo».

Citando l’esempio della struttura Coop dismessa a Gradisca, ma anche le difficoltà di alcune realtà commerciali del territorio, Tonzar ha invitato a riflettere sull’impatto, in termini di degrado, di grandi edifici non utilizzati o sottoutilizzati. «Se invece l’area funzionerà - ha chiesto -, quale sarà l’impatto sulle attività di vicinato funzionanti nel comune?».

L’opposizione dà battaglia al centro commerciale
Placeholder

Legambiente ha quindi preannunciato mercoledì sera che presenterà delle osservazioni alla variante, entro il termine concesso e che scade ormai alla fine di maggio, prima dell’approvazione definitiva da parte del Consiglio comunale. «E speriamo che il progetto rimanga sulla carta», ha aggiunto Michele Tonzar. Quanto hanno auspicato anche alcuni dei cittadini presenti all’incontro, chiedendo se non sia possibile «fare un referendum comunale serio, visto che quello del 2011 è stato in realtà un sondaggio». Un’opzione non contemplata, perché, come chiarito dal sindaco, «l’amministrazione comunale in carica, che nel suo programma non ha mai nascosto, anzi, di avere questo progetto, ha ricevuto un mandato pieno venendo eletta nel 2012. Non so immaginare una forma più coinvolgente di partecipazione - ha aggiunto - e quindi nel rispetto delle regole della democrazia noi andiamo avanti. Che poi ci sia una fetta della comunità che non condivide il progetto lo comprendo, ma in ogni caso qui si tratta di definire un’opportunità di sviluppo e poi il privato interverrà se e quando avrà modo di farlo».

Nel corso della serata, coordinata dall’assessore all’Urbanistica Italo Deffendi, i professionisti incaricati dai privati di elaborare il progetto e le analisi relative alla Vas hanno illustrato il progetto che si sviluppa su un’area complessiva di 93.000 metri quadri, di cui 16.000 al massimo di superficie coperta, alimentare e per servizi (palestre o altro), per un totale di 175.000 metri cubi e 30.000 di verde (è prevista una fascia di protezione retrostante l'intervento). Per l’accesso alla Strada regionale 14 è prevista, come ipotizzato fin dalla prima stesura del progetto, una rotatoria, ma anche la chiusura dell’incrocio della Sr14 con via Marco Polo e con via Rebez.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo