Pieris, 98enne ospite di una casa di riposo muore dopo le lesioni al capo: la Procura apre un’inchiesta
SAN CANZIAN Morte “sospetta” per un’anziana di 98 anni, residente nel mandamento monfalconese. La Procura di Gorizia, al fine di approfondire gli aspetti che hanno determinato il decesso, ha aperto un fascicolo a fronte dell’ipotesi di omicidio colposo.
La 98enne, M.C.L., ospite alla residenza Casa di riposo Mimosa di Pieris, era stata ricoverata in ospedale a causa di alcune lesioni al capo. Nel giro di una decina di giorni è deceduta. La Procura intende verificare le cause della morte e quindi l’eventuale collegamento alle lesioni che avevano reso necessario il ricovero ospedaliero. L’anziana era stata trasferita in ospedale lo scorso 29 aprile, il decesso era intervenuto il 9 maggio. Nel fascicolo aperto dalla Procura sono iscritti due indagati, due operatori della casa di riposo Mimosa. È stato disposto il sequestro del posto letto assegnato alla 98enne nella struttura protetta. I familiari della donna non hanno da parte loro presentato denuncia, con l’avvio delle indagini inquirenti, in fase preliminare, gli atti della Procura fanno parte del segreto istruttorio. Al momento dunque non c’è accesso agli atti. Il legale al quale i congiunti si sono affidati, avvocato Massimo Bruno, ha osservato: «Mi riservo qualsivoglia iniziativa dopo aver visionato gli atti del procedimento».
A rappresentare invece uno dei due indagati è l’avvocato Stefano Comand.
Lunedì la Procura, con il pubblico ministero Andrea Maltomini, ha conferito l’incarico di consulenza al medico legale dottor Ugo Da Broi di Udine. La consulenza tecnica disposta dal pm in particolare è volta ad accertare se e quali condotte od omissioni possano aver determinato il decesso dell’anziana. Nel corso del conferimento dell’incarico al dottor Broi, l’avvocato Comand ha avanzato riserva in ordine alla promozione dell’incidente probatorio, un accertamento irripetibile. A fronte della riserva sono decorsi i 10 giorni previsti entro i quali proporre o meno l’accertamento. Ciò che farà il legale difensore: «Richiederò l’incidente probatorio – ha affermato l’avvocato Comand – perché mi consentirà di capire gli aspetti in ordine alla vicenda e poter conoscere gli atti della Procura. Prestando consenso alla nomina del consulente incaricato dal pubblico ministero, pur a fronte della nomina di un nostro consulente di parte, gli esiti della consulenza sarebbero utilizzabili, ciò rappresenta un’apertura di credito nei confronti di tutti. Il consenso viene dato quando si conoscono almeno alcuni elementi dell’evento che è stato contestato». Il legale ha parlato di «prudenza» potendo “vedere le carte” e ragionare con maggiore cognizione di causa. Non meno importante è il fatto che nell’ambito dell’incidente probatorio spetta al gip la nomina del perito. E gli esiti dell’accertamento irripetibile confluirebbero nell’eventuale processo penale, ossia nel fascicolo dibattimentale. Intanto, a nome della direzione della residenza Casa di riposo Mimosa di Pieris, Vittorio Pezzuto ha spiegato: «Siamo spettatori addolorati di questa vicenda. Prendiamo atto dell’indagine della Procura nei confronti di due operatori, inchiesta che non coinvolge in alcun modo la residenza di Pieris. Ci riserviamo di assumere eventuali provvedimenti nei confronti di questi lavoratori quando ci sarà un’imputazione formale a loro carico».—
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