«Pidioti» e «zecche rosse»: così Sepuca sul web. Poi chiede scusa
MONFALCONE «Pidioti» e «zecche rosse». Parole non proprio da dialettica politica quelle indirizzate, dal presidente del Consiglio comunale Walter Sepuca, ai dem in generale e ai sindaci dei Comuni di centrosinistra che, recentemente, hanno votato a favore del Piano attuativo locale. Dando così il via libera alla riforma sanitaria della governatrice Debora Serracchiani.
Perfino la tranquilla Paola Benes c’è rimasta male davanti a quel post in notturna del segretario locale della Lega, poi rimosso dallo stesso la mattina seguente. «Aveva detto in aula sarò il presidente di tutti - ricorda il consigliere comunale dem Benes - e poi mi ritrovo a essere definita “pidiota” e “zecca”. Non mi sta bene. A parte che rossa non lo sono mai stata, ma poi dico è la massima carica del Consiglio comunale...». E lui che, nel suo profilo, aveva esordito con un «volevo starmene un po’ lontano da Facebook...», ma proprio non c’era riuscito davanti alla Benes si inchina. «Ero arrabbiato, quel voto mi aveva turbato e in un momento di rabbia... Sì, insomma sono scaturito», ammette Sepuca. «Poi ho capito che ognuno la pensa in un determinato modo e allora ho detto va beh... Mi sono lasciato prendere la mano. Benes si è offesa? Per l’amor di Dio, la stimo molto. Lungi da me, sono parole che non occorrevano proprio - aggiunge il presidente del Consiglio comunale - e poi ce l’avevo con Grado e Ronchi dei Legionari perché non mi capacitavo del loro voto favorevole al Pal».
Grado perché con quel voto il sindaco Dario Raugna «si è dimostrato più rosso dei rossi stando assieme alle zecche e tradendo i gradesi» e Ronchi perché nella giunta del sindaco Livio Vecchiet, di fatto, c’è anche la Lega anche se non ha un proprio rappresentante né in Consiglio comunale né in giunta. Bisognerebbe chiederlo a quelli di Autonomia responsabile, che contano sull’assessore Marta Bonessi, anche capo di gabinetto di Anna Cisint. Tessera della Lega in tasca come Sepuca. E allora che si fa? Si esce come prospettato nel post poi cancellato dal segretario locale del Carroccio? Non pare proprio. Il tutto rimane sul web, fino alla scelta di rimuoverlo quel post scritto di getto ma “tramandato” dai politici del Pd.
«Zecche» e «pidioti» sono termini ricorrenti negli ambienti leghisti - «zecche» lo usa anche Matteo Salvini - ma non è che dall’altra parte della barricata manchino gli aggettivi per quelli del Carroccio. «Solo che qui il linguaggio rozzo e volgare è usato da un presidente del Consiglio comunale - sottolinea Diego Moretti, capogruppo del Pd in Consiglio regionale - e per fortuna che Sepuca ha rimosso quel post, magari dopo la richiesta del sindaco Cisint, anche perché qui va mantenuto un sistema di relazioni e rapporti che devono esserci. Basta con i toni da campagna elettorale. Su Ronchi invece piena solidarietà al sindaco Vecchiet, ma quando fai matrimoni politici contro natura è chiaro che i problemi emergono...». Bacchettata e segnali di disgelo, insomma, come la notizia che l’incontro fra il primo cittadino e l’assessore regionale alla Sanità, Maria Sandra Telesca, si farà mercoledì. A Monfalcone, in municipio.
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