Piccoli amici al Burlo, ora gli animali di casa potranno visitare i bambini ricoverati

Al via la nuova procedura di “Pet visiting”, regolamento anti-Covid Il direttore Dorbolò: «Positivizza la degenza e favorisce la guarigione»
Andrea Pierini
Foto BRUNI Trieste 09.08. 21 La pet visiting al BUrlo
Foto BRUNI Trieste 09.08. 21 La pet visiting al BUrlo

TRIESTE. Potranno coccolare i loro cani e gatti. Potranno giocarci e passare un po’ di tempo insieme. Da martedì 10 agosto si apriranno le porte dell’Irccs Burlo Garofolo agli animali d’affezione dei pazienti. Non si tratta chiaramente di un liberi tutti, in quanto l’accesso all’ospedale sarà consentito previa autorizzazione, ma il muro che impediva l’ingresso a cani e gatti, per il momento non altri animali, è caduto.

Il direttore generale dell’Irccs Stefano Dorbolò ha spiegato che «lavoriamo per cercare di far sì che il periodo di ricovero sia il meno distante possibile dalla vita di ogni giorno. Il “pet-visiting” è un modo per positivizzare l’esperienza della degenza pensando anche di contribuire in modo significativo al processo di guarigione dei nostri piccoli pazienti».

L’apertura delle porte dell’Irccs a cani e gatti rientra in uno dei 12 laboratori di cura delle professioni sanitarie «che ogni giorno con grande dedizione e impegno operano nella struttura» ha concluso Dorbolò. «Per noi è motivo di grande soddisfazione - ha aggiunto Livia Bicego, direttore delle Professioni sanitarie dell’Irccs - offrire la possibilità di ricevere durante il momento difficile del ricovero in ospedale una delle cure più significative e ad alto impatto per il benessere e il recupero. Ma l’emozione e la soddisfazione più forte è legata al pensiero della forza che l’incontro stimolerà nelle persone che curiamo».

«Esiste ormai un’ampia divulgazione scientifica che dimostra come la presenza degli animali al fianco dei pazienti aiuti nel percorso di cura» ha spiegato Loredana Dittura, responsabile Laboratorio cure complementari. Il Burlo è la prima struttura triestina ad aprire le porte agli animali, questo grazie alla legge regionale 20 del 2012, attraverso la quale è stata data la possibilità di predisporre aree di interazione tra gli animali d’affezione e i proprietari. Apprezzamento per l’iniziativa è stato espresso dall’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi.

In Friuli Venezia Giulia questa possibilità esiste all’hospice dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine e in alcune strutture ospedaliere di Gorizia e Monfalcone. A Trieste la predisposizione del regolamento è stata bloccata dal Covid. La visita all’Irccs dovrà essere autorizzata dal medico o dal coordinatore di riferimento. I dettagli tecnici della procedura sono spiegati sul sito del Burlo e pubblicizzati nella sede di via dell'Istria, tra le altre cose è previsto che il cane o il gatto di età superiore ai sei anni siano stati vaccinati e siano dotati di certificato del veterinario che ne attesti le buone condizioni di salute: per questo è stata predisposta anche una lettere da consegnare al veterinario di fiducia che ha in cura l’animale nella quale viene spiegato cosa serve. L’animale non dovrà essere sottoposto a tampone Covid a differenza del conduttore e potrà accedere solamente ad alcune aree: il giardino sarà quella privilegiata ma non è escluso che possano anche entrare nei reparti di rianimazione, pronto soccorso e oncoematologia in quest’ultimo caso senza contatto diretto. Gli animali avranno ovviamente un percorso specifico.

Egon Benvenuto e Francesco Busetti, studenti al terzo anno dell’Istituto tecnico Nautico Galvani, nell’ambito del percorso di alternanza scuola lavoro hanno anche realizzato un video “Pet visiting - Un amico a 4 zampe” pubblicato sui canali social dell’Irccs. «Il progetto del Burlo è meraviglioso - ha spiegato la dirigente scolastica Donatella Bigotti - ed è stato importante per i nostri ragazzi, a livello formativo, interagire con una realtà come l’Irccs comprendendo anche le richieste e il rapporto che si crea con il committente di un lavoro». —


 

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