Picchia una prostituta a Latisana perché gli metteva fretta

L’uomo, alla proposta di terminare il rapporto è diventato una furia Sono dovuti intervenire i carabinieri, costretti anche ad ammanettarlo

LATISANA. Esasperata da un rapporto sessuale che pareva non dovesse finire mai, pur di mettere fine alla prestazione era disposta anche a restituire i 50 euro ricevuti dall’occasionale cliente. Ma la sola ipotesi di interrompere il rapporto ha mandato su tutte le furie l’uomo, R.F., 39 anni, di San Michele al Tagliamento (Venezia), che ha aggredito la prostituta, finendo poi in manette.

Dopo gli accertamenti del caso, i carabinieri di Latisana, che hanno risposto alle richieste di aiuto della donna, hanno trasferito l’uomo nelle carceri di Udine con l’accusa di estorsione aggravata e lesioni personali.

La disavventura della prostituta, avvenuta martedì pomeriggio, ha avuto per teatro un appartamento di Paludo di Latisana, frazione a poca distanza dalla località della Bassa. La donna ha concordato telefonicamente il rapporto con il cliente, e una mezz’ora più tardi i due si sono incontrati.

L’uomo le ha subito consegnato la cifra pattuita, 50 euro, ma evidentemente non c’è stato alcun accordo preventivo sulla durata della prestazione. Il rapporto è infatti proseguito per un tempo che la donna ha ritenuto decisamente troppo lungo.

A un certo punto la prostituta ha infatti manifestato l’intenzione di interromperlo. La sola ipotesi di non poter proseguire il rapporto ha però fatto infuriare l’insaziabile cliente, che ha iniziato ad aggredire la prostituta tirandola per i capelli, strappandole la biancheria intima e provocandole anche alcune lievi escoriazioni.

La donna è però riuscita ad afferrare il telefono e a chiamare i carabinieri. In pochi minuti due pattuglie della compagnia di Latisana hanno raggiunto la casa di Paludo dove si è svolto il prolungato incontro sessuale. I militi dell’arma ci hanno messo un po’ per far calmare il “focoso” cliente, che alla fine è stato ammanettato e condotto in caserma. Dopo la ricostruzione della vicenda, i carabinieri hanno contestato all’uomo i reati di estorsione aggravata e lesioni personali. Il magistrato di turno ne ha quindi deciso il trasferimento nel carcere di Udine.

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