Piazza verde, ciclabili e stagno: ecco come sarà il bosco urbano dentro il Porto vecchio di Trieste

Consegnato in Comune il progetto dello studio Femia, che calcola la presenza della cabinovia. Ora, per la gara, si attende il trasferimento di fondi da Roma

Giovanni Tomasin
Lasorte Trieste 18/08/22 - Porto Vecchio, viale centrale
Lasorte Trieste 18/08/22 - Porto Vecchio, viale centrale

TRIESTE Il progetto del “bosco urbano” del Porto vecchio è arrivato in Comune. L’architetto Alfonso Femia, esperto di rigenerazione urbana, l’ha portato al sindaco Roberto Dipiazza il 27 luglio scorso, e verrà presentato ufficialmente alla città il mese prossimo. L’opera da 21 milioni consiste in un grande parco verde, ciclabile e pedonale, nel viale centrale dell’antico scalo, là dov’è previsto il tracciato della cabinovia. Ora l’ente è pronto a cantierare ma resta in attesa del trasferimento dei fondi da Roma, per cui non c’è ancora una data, mentre dall’opposizione si sollevano dubbi sull’opportunità della cabinovia.

L’architetto Femia, autore di progetti di rigenerazione urbana di riconosciuto profilo internazionale, è arrivato in municipio lo scorso 27 luglio, presentando al sindaco e all’assessore al Bilancio Everest Bertoli il progetto e una serie di rendering. Il lavoro (130 mila euro in affidamento diretto) era stata commissionato allo studio Femia nello scorso aprile con ritmi serratissimi: avrebbe dovuto esser pronto nei primi giorni di giugno, ma la sua realizzazione ha richiesto del tempo aggiuntivo.

trieste
Svelato il progetto: una struttura a esagoni per la stazione della cabinovia di Trieste
Il rendering dell'entrata della stazione della cabinovia di Trieste (Studio Fuksas)

Da quanto risulta il progetto è compreso fra l’odierno parcheggio del Molo IV e il Magazzino 26: tutto lo spazio è stato adibito ad area verde, con camminamenti pedonali e ciclabili, e una piazza-parco al centro del viale. Nell’incontro di fine luglio Femia e il primo cittadino hanno parlato della vegetazione, che al momento sembra privilegiare gli arbusti rispetto agli alberi. Certo è che lo studio genovese ha tenuto conto della stazione di Fuksas e dei piloni della cabinovia. Si prevede un sistema moderno di riciclo delle acque, e nel parco è previsto anche quel che sembra uno stagno artificiale.

Commenta il sindaco Dipiazza: «Una linea verde in Porto vecchio in linea con il piano delineato dall’architetto Andreas Kipar. È un progetto fantastico, con aree attrezzate che consentiranno ai cittadini di fare sport». Insomma, nello scalo le cose procedono, spiega: «Con le opere di infrastrutturazione stiamo mettendo giù cento chilometri di tubi, e a breve il cantiere da 22 milioni al Magazzino 26 sarà consegnato alla ditta che ha vinto l’appalto».

Così l’assessore Bertoli: «Un progetto bellissimo, i cui spazi verdi andranno mantenuti almeno su scala mensile per dare loro cura adeguata. È il frutto della mossa che l’ente ha fatto in gennaio, anticipando 700 mila euro per le progettazioni, che ci ha consentito di arrivare ad agosto con il progetto pronto da mettere in gara. Adesso tocca allo Stato procedere con il trasferimento dei fondi assegnati, noi siamo pronti».

Ma quando arriveranno questi danari? L’assessore non si sbilancia: «Difficile azzardare, con quel che succede a Roma. Noi abbiamo dato disponibilità a partecipare anche alle gare che farà il governo, anche perché ci veniva chiesto di appaltare una certa parte delle opere entro fine anno. Dal punto di vista delle tempistiche abbiamo fatto per tempo tutto quello che dipendeva da noi». L’ente guarda ora con speranza alla fine della “pausa estiva” romana: «Contiamo di fare la conferenza stampa di presentazione del progetto entro il 10 settembre, magari avremo qualche notizia in più», chiosa Bertoli.

Il capogruppo del Pd Giovanni Barbo attende di vedere il lavoro, ma imputa all’ente una generale «mancanza di strategia»: «Il costo delle materie prime ha portato ad aumenti del 25%, c’è da capire a chi vanno in carico. Il Comune in questa situazione dovrebbe bilanciare le priorità e chiedersi se una cabinovia da 48 milioni in quell’area possa considerarsi tale».

Così il capogruppo di Adesso Trieste Riccardo Laterza: «Attendiamo con interesse di vedere il progetto. La battuta che viene da fare è che con un’area di rispetto di 14,5 metri richiesta dalla cabinovia questo parco lineare non sarà un parco. Sono fasce su cui tendenzialmente non si può neanche passare, è difficile renderle un vero spazio pubblico. Il Comune dice che la cabinovia è meno impattante perché non è a terra, ma una moderna linea su rotaia, come quelle che si vedono in Europa, occuperebbe meno spazio».

Riproduzione riservata © Il Piccolo