Piazza Unità “maledetta” per Specchi e Audace

I gestori: penalizzati anche dal Comune che ha spostato altrove le manifestazioni Il locale attiguo ai Duchi sarà anche ristorante: in progetto la ristrutturazione
Di Laura Tonero
Lasorte Trieste 09/08/12 - Piazza Unità, Caffè degli Specchi
Lasorte Trieste 09/08/12 - Piazza Unità, Caffè degli Specchi

Per i triestini piazza Unità d’Italia ha perso fascino. E anche i turisti paiono dirigersi altrove se vogliono fare una sosta e sedersi al tavolo di un locale. Basta dare uno sguardo ai tavolini dei bar che sulla piazza si affacciano: sono spesso vuoti. Non attraggono più i clienti di un tempo. Il Caffè degli Specchi ospita pochi avventori, l’Audace versa in uno stato di trascuratezza: ombrelloni rotti, sedie spaiate.

«Fa molto caldo – ammette Giuseppe Faggiotto, contitolare del Caffè degli Specchi – nemmeno io mi siederei qui fuori. E poi – aggiunge – la decisione dell’amministrazione comunale di togliere tutte le manifestazioni da questa piazza non ci è stata d’aiuto». «Indubbiamente l’avere azzerato le iniziative in piazza ci ha penalizzato – gli fa eco Maurizio Procentese della Carpe Diem, la società che detiene la licenza del Cafè Audace – da questo punto di vista negli ultimi tre anni c’è stato un lento e inesorabile declino».

La scelta del Comune di allestire nella pur vicinissima piazza Verdi il palco per la rassegna “Triestestate” è stata a quanto pare digerita male dai gestori dei locali che si affacciano su piazza Unità. «Oggi questa piazza è un deserto – sottolinea Faggiotto – sistemare qui il palco, magari nella parte più verso il mare o vicino alla fontana, sarebbe stata un’operazione di marketing eccezionale. Le piazze sono fatte per essere vissute - valuta - fungono da punto di aggregazione: lasciarle vuote significa spegnerle».

Faggiotto è comunque ottimista. «Amo Trieste e sono sicuro che i triestini ritorneranno a popolare le sedie del Caffè degli Specchi non appena, dal punto di vista climatico, arriveranno tempi migliori. C’è poi anche la convinzione che da noi il caffè costi di più. Invece – precisa – abbiamo applicato lo stesso prezzo che adottano tutti i bar della zona».

Per l’Audace sono in vista invece cambiamenti radicali. «Abbiamo già affidato agli architetti Tazio di Pretoro e Giulio Paladini di Metroarea il progetto di ristrutturazione del locale – precisa Procentese – entro la fine del mandato dell’attuale gestore vaglieremo inoltre la candidatura di altri conduttori. Si sono fatti avanti diversi professionisti e stiamo valutando alcune possibilità». Attualmente in affitto d’impresa, l’Audace è gestito da Roberto Brazzach. «Non sarà più solo un bar ma anche un ristorante – preannuncia Procentese – preferiremmo che a gestirlo ci fosse una persona giovane che desse un’impronta nuova, fresca più vivace».

Anche i turisti, scattate un paio di foto nella piazza, preferiscono dirigersi in altre zone. Piazza Unità e i suoi locali fino a pochi anni fa erano meta di chi la mattina prendendo il caffè si leggeva il giornale, di incontri politici o d’affari, di conferenze stampa, presentazioni di libri e di chi la sera faceva una puntatina lì per l’aperitivo o il dopo cena. Tutte abitudini che ora trovano più facilmente spazio in piazza della Borsa, in piazza Verdi o in via San Nicolò. I caffè storici attirano ormai pochi clienti. A tal punto che il Caffè San Marco ha chiuso per ferie.

«Noi siamo partiti un po’ in sordina – riferisce Faggiotto – anche con del personale giovane e magari non con tanta esperienza. Su questo locale ci sono state grandi aspettative ma noi, come concordato con Generali, abbiamo mantenuto il tradizionale caffè al quale erano abituati i triestini. Abbiamo riproposto, in chiave naturalmente rinnovata, quello che qui c’è sempre stato».

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