Piazza Unità: l’alabarda di “Tergeste” rovinata di notte
Qualcuno, durante una di queste ultime notti - chissà se un triestino ubriaco in vena di vandalismi o se un turista malato di collezioni proibite, o viceversa - ha cercato di strapparle dalla mano sinistra l’asta con alabarda. Non c’è riuscito, perché il bullone che vincola mano e asta non s’è spezzato. Alla fine, però, il bullone, scassato, dovrà essere sostituito. Come pure l’asta, a meno che non si riesca a raddrizzarla, perché nel tentativo di furto il ladro o i ladri l’hanno piegata. E ora, l’asta, fa suo malgrado brutta mostra di sé nel salotto buono del centro. Non c’è pace insomma per “Tergeste”, la statua che incarna la città alla base del pilo portabandiera di piazza Unità sul lato della Prefettura. L’asta che tiene nel palmo sinistro ha retto appena per un anno l’urto degli sconsiderati che se la prendono con il patrimonio artistico pubblico, facendola poi pagare a tutti. Giusto dopo la pausa di Ferragosto del 2011, infatti, su input dell’allora direttore dei Civici musei di storia e arte Adriano Dugulin, il Comune aveva riconsegnato alla statua una nuova asta, uguale all’originale, appena forgiata, a regola d’arte che fu, dal restauratore artigiano Sergio Masset. “Tergeste” ne era rimasta senza per cinque anni. Dal 2006, per colpa, non è escluso, di un furto commissionato da un collezionista. Nell’occasione era stato deciso di fissare per l’appunto con un perno asta e mano, per scongiurare un’altro “attentato”. L’opera è rimasta al suo posto, ma ci è rimasta malconcia. Gli uffici che fanno capo all’attuale direttrice dei Musei con competenza sui monumenti Maria Masau Dan hanno già segnalato l’accaduto alla polizia locale. Una denuncia in casa, dal Municipio al Municipio. (pi.ra.)
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