Piazza Sant’Antonio, le quattro ipotesi per il progetto finale che la ridisegnerà
Presentate in circoscrizione le opzioni firmate Bradaschia. Tre prevedono i filari di alberi, due anche la vasca d’acqua

Come vorreste piazza Sant'Antonio? I triestini rispondono
TRIESTE Sta prendendo forma il progetto che riqualificherà piazza Sant’Antonio. Quattro le ipotesi disegnate dall’architetto Maurizio Bradaschia che il Comune sta vagliando. A breve, dopo una consultazione che intende tener conto anche del parere dei cittadini, verrà scelta la proposta definitiva che entro due anni ridarà dignità a quella piazza oggi malconcia. I costi di realizzazione sfiorano i 3 milioni di euro.
I progetti durante l'era Cosolini
I progetti per piazza Sant'Antonio-Canal Grande
«La parola d’ordine sarà condivisione – mette subito in chiaro il sindaco Roberto Dipiazza –: voglio che la scelta sia fatta insieme ai triestini, non ci devono essere altre esperienze come piazza Goldoni o piazza Vittorio Veneto». In origine le ipotesi sottoposte al vaglio dell’amministrazione erano 11. Una stretta collaborazione tra lo studio di architettura incaricato e gli uffici del Comune ha asciugato la rosa. Delle quattro proposte, solo due prevedono venga mantenuta la vasca con l’acqua. La prima ipotesi è quella che disegna una piazza monumentale, nel vero senso della parola. Non prevede gli elementi acqua e verde. Un progetto essenziale, che nella pavimentazione dà continuità agli altri interventi di riqualificazione del Borgo Teresiano. In tutte e quattro le ipotesi, davanti alla chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo, è previsto un sistema di illuminazione a terra con luci bianche, e non azzurre come quelle di piazza Unità.
La seconda proposta nella pavimentazione segna il tracciato del vecchio canale e inserisce due file di alberi. Nel terzo e nel quarto progetto di Bradaschia entra in scena l’elemento acqua, con la vasca. Nella terza ipotesi, questa ha forma rettangolare ed è posizionata al centro, in mezzo a due file di alberi. Nella quarta invece – l’opzione progettuale che sembra raccogliere più consensi tra gli addetti ai lavori – la vasca è quadrata e posta più verso via Filzi, per impreziosire entrambe le chiese, dunque anche quella serbo-ortodossa, che si affacciano sulla piazza. Gli alberi, sempre disposti su due file, sono invece nella parte centrale, tra lo spazio ricavato davanti alla chiesa e la vasca.
Tutti e quattro i progetti, che prevedono il recupero dei masegni esistenti, consentono l’accesso alla piazza anche alle persone con disabilità, e ampliano la superficie utilizzabile per eventi o esposizioni. Accanto alle quattro soluzioni, verrà vagliata pure la possibilità di inserire sul lato sinistro, guardando la chiesa di Sant’Antonio, verso via Filzi, un’opera d’arte. Un dettaglio già adottato in molte città.
«L’intenzione – sottolinea l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Elisa Lodi – è sempre stata quella di non stravolgere la piazza, ma di riqualificarla conferendole dignità, in linea con il progetto che ha risistemato le sponde del canale. Va riconquistata la bellissima prospettiva che dalle Rive e dai ponti che attraversano il canale guarda a quella chiesa». Oggi, tra i cassonetti delle immondizie – si prevede vengano tolti dalla piazza –, le bancarelle e le soste selvagge dei veicoli la prospettiva è snaturata. «Abbiamo appena presentato le proposte in Circoscrizione – spiega Lodi –, raccoglieremo il parere dei consiglieri e verrà fatta una valutazione con il sindaco e gli uffici. Il progetto poi dovrà essere approvato dalla giunta».
Il Comune prevede di presentare i progetti anche attraverso i suoi canali social, dando vita a un sistema di progettazione partecipata. «Scelto il progetto – indica Enrico Conte, direttore dell’area Lavori pubblici del Comune –, si indirà una gara per individuare lo studio che svilupperà il progetto definitivo ed esecutivo. Successivamente si avvierà invece la gara per appaltare i lavori». Se tutto fila liscio, il cantiere potrebbe partire agli inizi del 2020 e terminare tra due anni. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo
Leggi anche
Video