Piazza Sant’Antonio, dal web alla sintesi del progetto finale

Sulle base delle indicazioni giudicate significative le quattro soluzioni firmate dall’architetto Bradaschia saranno ora “frullate” in una

TRIESTE “Verde”, “fontana” e “restauro conservativo” sono le parole chiave indicate da un centinaio di cittadini sulla piattaforma partecipativa per il restauro di piazza Sant’Antonio, affinché divenga un luogo vivibile dove non solo passare ma anche fermarsi. È quanto illustrato ieri mattina nel corso di una conferenza stampa in Comune dal sindaco Roberto Dipiazza e dall’assessore ai Servizi generali Lorenzo Giorgi.

Come vorreste piazza Sant'Antonio? I triestini rispondono


Sul totale dei 2239 utenti che hanno partecipato alla consultazione avvenute tramite il web, solo 63 contributi sono stati considerati significativi in quanto completi, ai quali si aggiungono i 34 ricevuti dall’ufficio mobile del Comune che ha girato per i rioni della città. Un risultato ritenuto più che soddisfacente dal Municipio e in linea con simili sondaggi, soprattutto per quanto riguarda la durata media di ogni sessione online pari a 4 minuti e 14 secondi. «Non volevamo che fosse un sondaggio o un televoto, ma una partecipazione consapevole che richiedeva di arrivare fino in fondo», ha spiegato l’assessore Giorgi.

La nuova piazza Sant’Antonio a Trieste, piace la “fontana al centro”


Il sindaco Dipiazza ha poi confermato alcuni degli interventi già anticipati alla fine dello scorso mese: la collocazione di più alberi e panchine, la pavimentazione dell’intera area di Sant’Antonio, la sostituzione dell’attuale vasca con una nuova fontana e lo spostamento del mercato in Ponterosso.

Trieste, un “referendum” del Comune sulla futura piazza Sant’Antonio


I costi della piattaforma sono risultati pari a zero in quanto realizzata dal personale interno e con un software open source. Quarantamila invece gli euro spesi per le quattro idee progettuali inizialmente ipotizzate dall’architetto Maurizio Bradaschia. Adesso, queste ultime soluzioni verranno “frullate” tra loro sulla base degli spunti ricevuti dai cittadini per creare un nuovo progetto di sintesi, che verrà affidato al medesimo architetto.

La previsione generale del Comune è di poter avviare i lavori entro il 2021 con una spesa attorno ai 3 milioni di euro, che si punta a reperire dalla vendita di palazzo Carciotti. —


 

Riproduzione riservata © Il Piccolo