Piazza Oberdan, lettera al picchiatore: ora cambia

«Ti vogliamo bene, ci sembra impossibile che tu sia un violento, ma se è così è giusto che tu paghi»
«Ciao Mauri, siamo contente di poterti inviare questo messaggio e di poterti dire quello che pensiamo in merito a quanto è accaduto». Sedute su quel muretto di Piazza Oberdan, come i pulcini, tutte vicine vicine e saltellanti, le amiche di Mauricio Lenerdon, il diciannovenne rinchiuso dallo scorso 25 agosto nel carcere del Coroneo per aver picchiato assieme a Matteo Serplin, un ragazzo di 16 anni, hanno deciso di scrivergli. Di scrivere al loro compagno di tanti pomeriggi, a quel ragazzo che, a qualcuna di loro, aveva probabilmente fatto battere anche il cuore.


«Quello che tu e Teo avete fatto a Zazu - scrivono nella lettera - fa veramente schifo ma, nonostante tutto, ti vogliamo ancora un mondo di bene. Il vostro gesto non ha nessuna giustificazione e, ancora oggi, speriamo si tratti solo di un brutto sogno. Ma purtroppo sappiamo che non è così». Solo le ragazze hanno sentito il desiderio di buttare giù due righe per far sentire a chi sta dietro le sbarre, che loro gli daranno un'altra opportunità. I ragazzi le hanno anche prese un po' in giro ritenendola una cosa da femminucce. Alla faccia delle femminucce, queste ragazze sono le uniche di tutta quella piazza ad aver sollevato la testa dimostrando, a differenza di altri, di saper fare qualche cosa o, quantomeno, di capire la differenza tra il bene e il male.


«Ti eri sempre dimostrato - si legge - una persona splendida e sulla quale si poteva contare. Eri il "papà" di tutte. Ci sei sempre stato vicino nei momenti del bisogno. Quando soffrivamo per una litigata con i genitori o per aver visto il ragazzo che ci fa arrossire mentre si baciava con un'altra. Eri tu quello che ci faceva ricomparire il sorriso. Se avevamo bisogno di parlare, - spiegano le ragazze - eri tu che ci ascoltavi e ci consigliavi. Eppure, sei riuscito a combinare tutto questo».


Le ragazze, come tutto il gruppo dei giovani che frequentano Piazza Oberdan, attraverso i giornali hanno cercato di capire cosa sia veramente accaduto quel sabato notte. Quando possono, tutte insieme, vanno a trovare anche Zazu, l'amico picchiato.


«Noi sappiamo che non sei pericoloso - scrivono nel messaggio per Mauricio Lenardon - sei solo stato tanto stupido. Non riusciamo ancora a renderci conto che tu, proprio tu, sia riuscito a fare del male a qualcuno». Jeans e magliette, tutte carine, con bellissimi occhi allegri, le ragazze dalla vita hanno grandi aspettative. Una di loro ama scrivere e da grande vorrebbe fare la giornalista.


E' lei che dirige le danze, che mette i punti e le virgole, ma tutte ci mettono il cuore. «Ti vogliamo ancora bene - scrivono concludendo la lettera - però è giusto che tu e Teo paghiate per ciò che avete fatto. Ciao "papà", ci manchi tanto. Sorellina, Nana, Delusa, Sorelluna e Fefè».

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