Piazza Libertà, locali e coprifuoco: dopo 10 giorni l’ordinanza regge
A breve la decisione sulla proroga del provvedimento anche per la zona Garibaldi-Perugino
Lunedì sera, ore 23.30, nella zona di piazza della Libertà toccata dall’ordinanza anti-degrado l’unico locale a sfidare i controlli, mantenendo le serrande alzate e le porte aperte, è il kebab all’angolo tra via della Geppa e via Trento. Passando invece in rassegna anche l’inizio di via Ghega, via Cellini e la stessa piazza, l’impressione è proprio quella di un coprifuoco, con i market e gli esercizi pubblici sbarrati. In giro si contano poche anime, sulla piazza una quarantina di migranti.
«Il primo bilancio è positivo, non abbiamo riscontrato particolari violazioni», tira le somme il questore Pietro Ostuni, che ha caldeggiato l’introduzione del nuovo provvedimento. Che impone, per ora fino al primo novembre, dalle 23 la chiusura degli esercizi che vendono o somministrano cibo e bevande, e dalle 21 il divieto di girare con contenitori di vetro e lattine e di consumare alcol, fatto salvo nei dehors dei locali. Questo, tenendo conto come le bottiglie in vetro o le lattine, opportunamente tagliate, possono essere usate per colpire o come strumento per ferire.
«C’è maggiore tranquillità, indubbiamente – così Renzo Mariutti, residente di via Ghega –: noto meno persone ubriache in giro e l’assenza di certi personaggi, che a notte inoltrata arrivavano in zona alla ricerca di locali aperti fino all’alba. Però, il degrado resta».
«Purtroppo queste regole hanno una scadenza – valuta Milena Gropaiz, che lavora in una residenza per anziani che si affaccia sulla piazza –: io che talvolta inizio il turno alle 6 del mattino, a quell’ora trovavo bar ancora aperti con gente ubriaca che aveva ancora la forza di lanciare insulti».
Sia chiaro, l’ordinanza non ha risolto radicalmente i problemi della zona, «li ha leggermente ridotti – rileva Silvio Zugna, residente di via Sant’Anastasio – ma resta ancora molto da fare. Il problema è che a breve qui aprirà un nuovo locale, stanno investendo molto per realizzarlo, e quindi non credo sarà possibile imporre la chiusura alle 23 ancora a lungo».
«Tutte le forze dell’ordine sono impegnate nei controlli nella zona, noi con una pattuglia dedicata, mentre una seconda si concentra sull’area di piazza Garibaldi», spiega il comandante della Polizia locale Walter Milocchi, facendo riferimento anche all’ordinanza che vige sull’area molto più ampia tra piazza Perugino e piazza Garibaldi. Milocchi assicura che «nella zona di piazza Libertà, in questi primi dieci giorni, non sono state rilevate violazioni, anche riguardo all’aspetto che riguarda l’utilizzo di vetro e il consumo di alcol».
Le due ordinanze scadono entrambe il primo novembre. Spetterà al Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica decidere se prorogarle. Stando alla situazione, è probabile che ciò avvenga, almeno fino agli inizi di dicembre. «Questi provvedimenti - spiega l’assessore alle Politiche sulla sicurezza Caterina de Gavardo - sono frutto di una buona collaborazione tra amministrazione comunale e forze dell’ordine. Si tratta di dispositivi che, per la parte riguardante i pubblici esercizi, non erano mai stati utilizzati finora a Trieste, ma che stanno dando risultati positivi». E aggiunge: «Stiamo lavorando con ogni strumento a nostra disposizione per contrastare il degrado nella nostra città».
Prima d’ora ordinanze simili - solo per l’aspetto che riguarda il vetro, però - erano state adottate solo in concomitanza di grandi eventi. È evidente che il Comune, sotto la regia del Comitato per l’ordine e la sicurezza, stia testando un nuovo strumento che, all’occorrenza, potrebbe essere esteso ad altre zone. «È uno strumento che va dosato a seconda delle necessità - spiega de Gavardo - e nelle due zone dove l’abbiamo adottata ora c’è questa necessità». In altre città, ad esempio, regole simili sono state introdotte per limitare gli effetti della mala-movida. Il Comune di Milano, ad esempio, da maggio a novembre ha introdotto un’ordinanza che nelle zone critiche regolamenta utilizzo dei dehors, orari di asporto e attività di somministrazione di bevande e cibo. Un modo per limitare l’uso di alcol e per non far scappare i residenti dal centro.
Il questore Ostuni spiega come le regole adottate per le aree di piazza della Libertà e piazza Garibaldi «riducono il consumo di alcol e di conseguenza la conflittualità, le risse, e poi diminuisce le frequentazioni attorno a certi esercizi». Per le forze dell’ordine, inoltre, con meno gente fuori da certi locali i controlli diventano più rapidi.
Ovviamente, anche il meteo farà la sua parte. Ovvero, non appena le temperature caleranno in maniera significativa, gli avventori fuori dai locali nelle zone critiche si ridurranno comunque. Quindi, è possibile che in quel periodo il provvedimento venga sospeso, per poi essere nuovamente tirato fuori dal cassetto a primavera.
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