Piazza Libertà in via di restyling battezza il bike sharing triestino
Dipiazza, il vice Polidori e l’assessore Polli hanno inaugurato davanti alla Stazione ferroviaria la novità della “bici condivisa”. Partenza a tariffe low cost per incentivarne l’utilizzo. Le istruzioni per l'uso

Le nuove bici in piazza Libertà (Silvano)
TRIESTE Trieste ha il suo bike sharing. Il progetto della “bici in condivisione”, iniziato nel 2012, ha visto la luce ieri a mezzogiorno in una piazza Libertà avvolta nella nebbia e assediata dai cantieri. Si chiama BiTs il sistema di bike sharing pubblico realizzato nell’ambito dei “Piani Integrati di Sviluppo Urbano Sostenibile – Pisus” per un valore 390 mila euro attraverso fondi messi a disposizione da Regione Friuli Venezia Giulia e Comune di Trieste.
Trieste. Arriva BiTs, il servizio di bike sharing: ecco come funziona
All’attesa partenza di fronte alla Stazione ferroviaria sono arrivati in molti. La prima pedalata è stata del sindaco Roberto Dipiazza, seguito a ruota dal vicesindaco Paolo Polidori e dall’assessore comunalea Territorio, Urbanistica e Ambiente Luisa Polli.
Il sindaco di Trieste in bici inaugura il nuovo bike sharing
A illustrare l’iniziativa è stato il direttore commerciale di BicinCittà Gianluca Pin: «L’obiettivo è quello di sviluppare una mobilità sostenibile, in grado di promuovere la cultura degli spostamenti a piedi e in bicicletta per contrastare l’inquinamento urbano e per offrire una servizio di mobilità green ai turisti che visitano la città». «Green» e «sostenibile» sono le parole chiave di BiTs.
In questa prima fase del progetto sono dieci le stazioni attivate ubicate in punti strategici per la mobilità cittadina come appunto piazza Libertà (Stazione), piazza Oberdan, Teatro Romano, Stazione Marittima, piazza Hortis, Stazione Rogers, Barcola, Teatro Rossetti, via Cumano (musei), Park Bovedo. In questi punti sarà appunto possibile prelevare e depositare le biciclette.
Trieste non arriva certo prima al traguardo della “bici condivisa”. BiTs fa parte di BicinCittà, il più esteso network di bike sharing pubblico italiano presente in oltre 100 comuni. Gli utenti potranno usufruire dei servizi di BiTs tramite il sito web www.bicincitta.com e, soprattutto, attraverso la nuova App BicinCittà. Un’operazione semplice, ma prima bisognerà registrarsi, creare il proprio account e acquistare un abbonamento e utilizzare l’App stessa anche per prelevare e riconsegnare la bicicletta nelle diverse stazioni.
In questa prima fase sperimentale pedalare con BiTs è estremamente conveniente: tutti i viaggi sotto i 30 minuti sono gratuiti e, per festeggiare l’avvio del nuovo servizio, fino al 30 giugno si potrà acquistare un abbonamento semestrale al prezzo simbolico di tre euro. «In un momento di cambiamenti nella mobilità cittadina, è con grande orgoglio e soddisfazione che diamo avvio al servizio di bike sharing nella città di Trieste», l’annuncio orgoglioso di Polli: «L’obiettivo di questa giunta è di incentivare al massimo l’utilizzo del bike sharing da parte dei cittadini, ma anche dei turisti, avvicinandoli così a una mobilità sostenibile e condivisa».
Tocca poi al sindaco tessere l’elogio del bike sharing triestino con inevitabile coinvolgimento del vicino Porto vecchio: «Questa amministrazione comunale - così Dipiazza - è molto attenta al tema della mobilità nelle sue più differenti declinazioni. Relativamente alla mobilità in bicicletta tutti gli interventi che stiamo portando avanti in città tengono conto di questo sempre più diffuso mezzo di spostamento. La nuova viabilità in Porto Vecchio è probabilmente l’esempio più evidente. A tutto ciò si somma l’esponenziale crescita in termini turistici. Dovere di una buona amministrazione è anche quello di offrire sempre maggiori e migliori servizi a tutte le persone che vivono la città, avendo attenzione all’ambiente ed alla sicurezza. Questa nuova iniziativa di bike sharing va in questa direzione». Una direzione confermata dall’assessore che, a margine dell’inaugurazione, annuncia pure l’apertura di due nuove stazioni di bike sharing in funzione proprio dello sviluppo di Porto vecchio e dell’arrivo di Esof2020. «Da evidenziare ancora - conferma Polli - che, nell'ambito del progetto Civitas Portis, in particolare nella misura “Promoting soft mobility”, il Comune di Trieste amplierà e migliorerà ancora il sistema di bike sharing attraverso l'installazione di ulteriori due ciclostazioni nelle aree del Porto vecchio, in prossimità del Polo espositivo museale, nell’area antistante i magazzini 27 e 28 e vicino alla rotatoria di accesso da viale Miramare, che sono già state autorizzate dalla Soprintendenza».
Dalla “pedalata condivisa”, insomma, non si torna indietro. «A giugno faremo un bilancio dell’iniziativa e apporteremo i correttivi» spiega il responsabile Pin. E probabilmente cambieranno anche le tariffe. Ma fino allora si potrà pedalare a spese del Comune. O quasi. —
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