Piazza Foraggi, il Prg rilancia a Trieste un park nel cassetto da 7 anni

Il Piano parcheggi 2007 lo voleva tutto interrato. Ma sotto c’è acqua: consentiti ora 12 metri d’altezza. Sullo sfondo la trattativa con Riccesi dopo il flop di Ponterosso
Di Piero Rauber
Lasorte Trieste 26/03/14 - Piazza Foraggi, Parcheggio
Lasorte Trieste 26/03/14 - Piazza Foraggi, Parcheggio

Appioppargli un potere riesumatorio sarebbe, in questo caso, riduttivo. Il Piano regolatore che verrà non solo resuscita la possibilità che in piazza Foraggi, dalla parte opposta alla stazione di servizio, spunti un garage pertinenziale a più piani (possibilità contemplata per la cronaca già nel Piano parcheggi varato sette anni fa all’inizio del Dipiazza-bis) ma addirittura lo tonifica, gli somministra insomma un ricostituente. L’ipotesi progettuale del 2007, che immaginava un park interrato, adesso viene superata da ciò che prevede il nuovo Prg tra le sue norme tecniche d’attuazione: un posteggio multilivello, sia sotto che fuori terra, poiché scavare più di tanto non pare possibile dal momento che, lì sotto, passa il torrente Settefontane. Un domani questo potrebbe essere affare di Riccesi Spa: l’area si profila in effetti come una delle contropartite più solide che il Comune sta trattando attualmente proprio con l’impresa di costruzioni nella decennale e assai complessa procedura di novazione da tre milioni e passa conseguente al naufragio del vecchio progetto del park di Ponterosso ai tempi del primo mandato dello stesso Dipiazza.

Siamo nel triangolo stretto tra la fine di viale D’Annunzio, l’imbocco della galleria e via della Tesa. Una zona etichettata dal Prg come «ZP - Parcheggi ed autorimesse di piazza Foraggi», per cui esistono «prescrizioni particolari». La prima: «In tale zona potranno essere realizzati parcheggi interrati, a raso, in elevazione», per la più ampia gamma di opzioni. La seconda: «Gli interventi si attuano con strumento diretto», quindi non serve un Piano particolareggiato obbligato a transitare per il Consiglio comunale ma basta un Permesso a costruire. La terza: la distanza minima dalle case è di «dieci metri», l’altezza massima consentita è di «dodici metri». Quarta e ultima prescrizione: «Considerata la presenza sotto il piano stradale di via della Tesa del canale di scorrimento del torrente Settefontane, nelle opere fondazionali o comunque in fase di cantieramento del nuovo parcheggio devono essere previste delle opportune opere revisionali per preservare detto canale. Deve essere garantito il passaggio pedonale/ciclabile che attraversa la piazza e si attesta sul fronte Est della nuova area destinata a parcheggio».

È dunque una sorta di preparazione formale del “campo” per un qualcosa che al caso potrebbe succedere quella descritta dal Prg, un Prg che dovrebbe entrare in vigore a primavera 2015, la cui delibera d’adozione licenziata il 17 marzo dalla giunta Cosolini viene scandagliata in questi giorni dalla Sesta commissione del Consiglio comunale. E proprio nel corso di una delle sedute di questi giorni l’ex finiano ed ex assessore del Dipiazza-bis Michele Lobianco, ora rappresentante di Impegno civico tra i banchi dell’opposizione di centrodestra, ha sollevato il caso di piazza Foraggi, tuonando contro «la sciagurata possibilità di poter edificare in elevazione un parcheggio per un’altezza di dodici metri, il tutto in affaccio ai condominii sui due lati del perimetro. Questa scellerata possibilità edificatoria andrebbe ancor più a mortificare un ambito urbano di per sé già compromesso dalla presenza di un imponente distributore di rango autostradale ed altro ancora. Presenterò perciò un emendamento alle norme tecniche d’attuazione per stralciare tale possibilità progettuale che mi auguro venga accolto perché quell’area ha bisogno di una riqualificazione che non può arrivare da una nuova triste cubatura degna di periferie non omogenee alla nostra città, ma forse di più a quelle care alla sinistra cosoliniana».

«Capisco - la replica dell’assessore all’Urbanistica Elena Marchigiani, la mamma del Prg - che quella piazza possa essere percepita oggi come snaturata, più che altro per il distributore. È anche vero che la zona individuata per l’eventuale parcheggio costituisce attualmente un vuoto urbano. Aggiungiamoci poi un paio di elementi che vanno tenuti in seria considerazione. Uno: è evidente che il rione in oggetto è un’area densa della città dal punto di vista abitativo e al tempo stesso povera di parcheggi, con numeri inferiori agli standard, e un park ridurrebbe la presenza di auto in superficie. Due: la questione s’inserisce in una trattativa di novazione che è un regalino che ci è rimasto sul gobbo, anche se la proposta del Prg prescinde da come andrà finire la transazione con il privato». «Va inoltre ricordato - chiude Marchigiani - che oltre a far parte del Piano parcheggi della precedente amministrazione la zona e la sua possibile destinazione sono indicate anche nella variante urbanistica del Piano alienazioni passato in Consiglio comunale lo scorso anno. Le distanze dalle case sono garantite dai parametri dello stesso Codice civile e pure la circoscrizione, in fase di esame del Prg, nulla ha detto in proposito».

@PierRaub

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