Piattaforma logistica, via alla gestione tedesca: «Distruttiva la piccola competizione locale. Se Trieste cresce ne beneficeranno tutti»

TRIESTE. Un italo-turco alla guida della Piattaforma logistica italo-tedesca. La nuova infrastruttura del porto è già un melting pot, di cui l’amministratore delegato Antonio Barbara ha assunto la guida dal primo marzo.
Finalmente siete partiti.
«Inizia la storia della Piattaforma e siamo molto contenti del primo ormeggio della Ulusoy-14, che consolida il rapporto fra Turchia e Italia, oltre al ruolo di Trieste come gateway del Sud Europa».
Cosa significa per Hhla la presenza a Trieste?
«Questo porto è la naturale via d’accesso all’Europa centrorientale per i traffici che arrivano da Mediterraneo orientale e Far East via Suez. Sbarcare qui invece di fare il periplo di tutta Europa significa risparmiare tempo, denaro ed emissioni».
Con che spirito arriva qui?
«Sono pieno di entusiasmo. Parliamo di uno dei pochi progetti in Italia di terminal costruito ex novo e di una società riconosciuta a livello mondiale come Hhla, affiancata da un’impresa di costruzioni visionaria come Icop, da una casa di spedizioni storica come Parisi e dall’Interporto di Bologna».
Ha lavorato in Italia e Turchia. Cosa darà a Trieste?
«La diversità è ricchezza: conoscere più ambienti permette di trovare più soluzioni».
Conosce il presidente D’Agostino da tempo...
«L’ho conosciuto in Campania anni fa. Ritrovo un professionista di rilievo, che ha grande proiezione verso il futuro. Lavoreremo nel miglior modo possibile».
Il primo accordo è con gli operatori di un terminal vicino. Collaborazione invece di concorrenza?
«Siamo qui non per rubare un pezzo di torta, ma per creare una torta più grande. Se il mondo imparerà a conoscere Trieste come via preferenziale, ne beneficeranno tutti gli operatori. La piccola competizione locale è distruttiva: serve creare per Trieste un ruolo riconosciuto per acquisire nuovi traffici a supporto della comunità portuale e delle industrie».
Cosa vi ha impedito di partire a gennaio?
«Sono arrivato a marzo e posso dire di aver trovato da parte delle autorità volontà di risolvere ogni problema».
Per ora i camion escono dalla Piattaforma su gomma. Quando parte il collegamento su binario?
«Prevediamo ad aprile. La ferrovia è un must per espandere il bacino d’utenza del porto, nel rispetto di ambiente e convenienza. Non ci aspettiamo che il nostro lavoro comporti problemi di viabilità. Lavoriamo con le autorità per far si che la nostra presenza non crei disagio».
Parisi dice di vedere all’orizzonte un’opposizione alla crescita del porto per ragioni ambientali…
«Hhla è un gruppo con seri obiettivi di riduzione delle emissioni e tutela ambientale. Il nostro progetto vuole essere rispettoso dell’ambiente e della città. La Ferriera sta per essere riqualificata e il porto spingerà per l’elettrificazione. Il nostro lavoro non vuole essere intralcio alla vita dei cittadini».
Si comincia con Ulusoy. Ci sono altre trattative?
«Ulusoy ormeggerà ogni sabato verso l’una per ripartire nella notte. Sulle altre trattative meglio non dire niente».
Quando vedremo i primi container?
«Saremo pronti per la seconda metà dell’anno. La seconda gru è montata e in fase di test. Arriveranno container, ro-ro e general cargo».
Che numeri vi aspettate oggi e come cambiano i traffici con la pandemia?
«Il Covid ha alzato i noli e spinge ad approvvigionarsi in mercati più vicini: la pandemia agevolerà i volumi da Turchia e Mar Nero».
Ora che l’infrastruttura è avviata, comincerete a ragionare del Molo VIII?
«Presto per fughe in avanti».
Ci saranno assunzioni?
«Al momento abbiamo un team di 45 persone fra Piattaforma e Gct (Scalo legnami, ndr). Cresceremo al crescere dei volumi».
Che ne dice delle ingenti risorse dal Recovery?
«Draghi dice che questo è il momento di spendere. L’Italia deve investire nelle infrastrutture strategiche e nella risorsa mare per far sì che le imprese riescano a trarre un vantaggio competitivo da efficienti catene logistiche».
La Piattaforma piaceva molto ai cinesi, con cui Hhla ha ottimi rapporti. Ci saranno alleanze?
«Adesso tutte le nostre attenzioni sono rivolte al successo di questo progetto». —
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