Piattaforma logistica, ennesimo rinvio
Piattaforma logistica, e sono quattro. Non i partecipanti alla prima selezione del bando di gara, ma i rinvii del termine di presentazione delle richieste di partecipazione. L'Autorità portuale ha infatti spostato al 30 aprile la data per poter consegnare, in busta chiusa, le descrizioni dei requisiti tecnici e le offerte economiche per la realizzazione del progetto.
Anche in questo caso, come era già accaduto per il rinvio che aveva portato dal 30 dicembre 2011 al 29 febbraio 2012 le scadenze, è probabile che la decisione sia stata presa per aspettare le decisioni del Cipe. Nonostante le promesse del nuovo ministro, Corrado Passera, secondo il quale entro dicembre o al massimo entro gennaio la questione si sarebbe risolta, qui a Trieste infatti nessuno ha mai visto i 30 milioni di euro che dovrebbero arrivare per supportare ulteriormente il progetto.
Il bando di gara descrive una concessione, della durata massima di 30 anni dalla conclusione dei lavori, per la progettazione, costruzione, manutenzione e gestione della Piattaforma Logistica tra lo Scalo Legnami e l'ex-Italsider. «In particolare, l’impostazione progettuale generale – si legge nel bando - recupera all’utilizzo portuale una superficie complessiva di 250mila metri quadrati, dei quali 140mila metri quadrati ricavati da aree attualmente occupate dal mare, mediante rettifica artificiale della linea della costa esistente e realizzazione di una piattaforma su sedime marino, che include la realizzazione di nuovi raccordi ferroviari e stradali, la costruzione di gru da banchina e un nuovo attracco per navi Ro-Ro, eventualmente raddoppiabile».
A disposizione dell'Autorità portuale ci sono circa 130 milioni di fondi pubblici, ai quali dovranno sommarsi altri 30 milioni a carico del concessionario. Nel frattempo la presidente dell'Authority, Marina Monassi, non ha fatto mistero del fatto che qualche “busta” sia già stata depositata, a dimostrazione dell'interesse per il progetto. Su chi siano e su quale forma di partecipazione vogliano adottare i presunti interessati, le ipotesi si sprecano e stanno andando avanti ormai da più di un anno. Il gruppo Gavio - che in un primo momento si era detto disponibile ad investire addirittura 100 milioni di euro – ha definito troppo vecchio il progetto, tirando i remi in barca. Allo stesso modo si era ritirato (anche se in realtà non aveva mai presentato alcuna offerta ufficiale) anche il Gruppo Samer, che avrebbe fatto da apripista agli armatori turchi. Niente di fatto ,almeno per il momento, anche per una cordata locale che riuniva un grosso costruttore e altre imprese che ruotano attorno all'attività portuale. Resta, non confermato, l'interesse della Rizzani De Eccher in associazione con l'Interporto di Bologna. (r.c.)
Riproduzione riservata © Il Piccolo