Piante poco medicinali. Anzi, a volte pericolose
Diversamente da quanto molti pensano la natura non è una madre benigna: una moltitudine di studi scientifici mette in guardia dalle presunte proprietà curative delle piante e ne sottolinea gli effetti pericolosi. Molte piante producono steroidi, antibiotici e sostanze psicoattive, solitamente in quantità poco controllabili. Altre hanno livelli eccessivi di piombo, cadmio e arsenico. Persino il tè verde, utilizzato da tanti per la sua proprietà antiossidante, può essere tossico se assunto in grandi dosi perché causa danno al fegato e altera il dosaggio di molti farmaci, tra cui gli antidepressivi e alcuni tipi di antibiotici. L’iperico (l’erba di San Giovanni), utilizzato come antidepressivo, può provocare come effetto collaterale ansietà, attacchi di panico e pressione alta.
Uno studio pubblicato questa settimana su Science Translational Medicine mostra come le piante della famiglia dell’Aristolochia, tradizionalmente utilizzate dalla medicina popolare contro i dolori reumatici e mestruali o per abbassare la pressione, causano un tipo di danno al Dna che è presente in quasi il 50% dei tumori del fegato in Asia.
All’inizio degli anni ’90, queste erbe sono state responsabili di insufficienza renale acuta in circa 100 donne che frequentavano una clinica in Belgio specializzata nelle terapie per il dimagrimento; molte di queste donne in seguito avevano sviluppato un tumore della vescica. Simile situazione per un’epidemia di danno renale nei Balcani. L’Aristolochia è ora bandita per legge in Europa, ma si trova facilmente nei campi e continua a essere utilizzata nei rimedi domestici, anche grazie all’incosciente consiglio di alcuni siti di erboristeria new age molto visitati in internet.
A differenza delle molecole che si trovano nei farmaci, che sono purificate e dosate con precisione, nelle piante i composti chimici sono molti e mescolati, e quindi gli effetti collaterali sono difficili da prevedere. Una pillola prescritta razionalmente da un medico sulla base di studi controllati è di gran lunga più sicura e efficace di un decotto o una tisana tramandata dai nonni in virtù di un non ben definito desiderio di “ritornare alla natura”.
Riproduzione riservata © Il Piccolo