Piano traffico a Trieste, taglio di stalli blu

Via alcuni dei nuovi parcheggi a pagamento in via Settefontane e a San Giacomo. Bagarre in Consiglio
Di Matteo Unterweger
Lasorte Trieste 19/06/13 - Consiglio Comunale, Piano del Traffico
Lasorte Trieste 19/06/13 - Consiglio Comunale, Piano del Traffico

Il Comune taglia sul blu. Annunciando di essere pronto a ridurre, nelle zone di via delle Settefontane e di San Giacomo, il numero di nuovi stalli a pagamento in arrivo con quel Piano del traffico oggetto in questi giorni delle attenzioni del Consiglio comunale. L’annuncio dell’assessore alla Pianificazione urbana, Mobilità e traffico Elena Marchigiani è arrivato ieri in uno dei momenti di pausa dei lavori consiliari, ripresi alle 11 (orario contestato da Pdl e Fli) dopo la chiusura attorno alle 3.20 della notte precedente. L’analisi delle osservazioni, con gli emendamenti in scaletta a ruota, è poi continuata sino a tardi, con il Pdl lanciato in una tattica di interventi a ripetizione fra Everest Bertoli, Claudio Giacomelli, Paolo Rovis e Piero Camber (pure il finiano Michele Lobianco ha preso la parola a più riprese), che maggioranza di centrosinistra e alcuni componenti dell’opposizione - Un’Altra Trieste e 5 Stelle su tutti - non hanno gradito affatto bollandola come “puro ostruzionismo”.

Tornando agli stalli blu previsti nel nuovo Pgtu e che l’amministrazione si accinge a cancellare, sono state parzialmente accolte le istanze contenute nella raccolta di 2.507 firme promossa dal gruppo di commercianti e abitanti della zona di via delle Settefontane, via Conti e piazza Perugino che ieri mattina Marchigiani si è recata a incontrare. «Posto che tutto passa per il Consiglio comunale, abbiamo deciso, sulla base delle richieste - spiega l’assessore -, di optare per confermare su via delle Settefontane e via Conti i parcheggi a pagamento solo nei tratti che danno su piazza Perugino. Rimarrà solo una “L”, insomma: vedremo se funziona. Caso analogo per via San Marco: via i previsti stalli blu, che sistemeremo solo in Campo San Giacomo». Altre “aperture”: «Nelle zone di parcheggi a pagamento con tariffa blu, concordiamo sulla prima mezz’ora di sosta gratuita e poi va bene che il costo orario passi da 0,60 euro a 0,50». Cinquanta centesimi.

Sul Piano del traffico è intervenuto anche il sindaco Roberto Cosolini. Sui contenuti: «Non è un piano dei parcheggi a pagamento, ma vuole invece valorizzare il contesto urbano e le zone pedonali. E ora alcune centinaia di nuovi posti a pagamento saranno tolti dalla bozza». E sull’atteggiamento del Pdl: «Un esempio di cattiva politica. I cittadini sperano che i consiglieri lavorino e portino risultati, non che si lascino andare a esibizioni muscolari di cattivo gusto». Dibattito acceso e clima teso in aula, con Piero Camber momentaneamente espulso ieri mattina. Così Patrick Karlsen (Cittadini): «Il piano del traffico è un progetto di grande livello, che migliorerà la mobilità di Trieste. È significativo che un’opposizione da tempo senza idee sappia contrapporvi soltanto infantili pagliacciate, sterili questioni pregiudiziali e un irresponsabile ostruzionismo». Gli fa eco Roberto Decarli (Trieste cambia): «Ma possono essere credibili i quattro gatti rabbiosi in tuta mimetica che tentano in tutti modi di bloccare il percorso del Piano?». Dal canto suo Paolo Rovis, in tuta mimetica in Consiglio, osserva: «Un Piano pieno di incongruenze e difetti, che snobba perfino le preoccupate e puntuali contrarietà di Trieste Trasporti». Sull’«ostruzionismo del Pdl», dall’opposizione i grillini Paolo Menis e Stefano Patuanelli: «Atteggiamento incomprensibile, pretestuoso e infantile. I cittadini chiedono alle forze politiche responsabilità e capacità di decidere». Duro Franco Bandelli (Un’Altra Trieste) sugli ex colleghi di partito: «Solo demagogia, un circo. Questo è un circo». Infine, per il Pd, il capogruppo Giovanni Maria Coloni: «I cittadini devono conoscere lo spettacolo che il Pdl sta conducendo in quest’aula, ove ha portato sacchi di immondizie, inscenato pagliacciate, ripicche e atteggiamenti gravemente irrispettosi che hanno costretto il presidente a provvedimenti drastici».

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