Piano regolatore del porto: arriva il sì della Regione
Il Piano regolatore del porto ha fatto ieri un altro passo fondamentale per la sua approvazione a sei anni di distanza dall’adozione da parte del Comitato portuale avvenuta nella lontanissima seduta del 19 maggio 2009 sotto la presidenza di Claudio Boniciolli. La Giunta regionale ha approvato la delibera, proposta dall'assessore all'Ambiente Sara Vito, che esprime parere favorevole con prescrizioni nella procedura integrata di Valutazione di impatto ambientale e Valutazione ambientale strategica del Prp.
La delibera, come specifica una nota della Regione, fa sì che le norme tecniche di attuazione del Piano siano il più possibile improntate a indirizzare lo sviluppo delle infrastrutture e delle attività portuali secondo principi di sviluppo sostenibile, prevedendo interventi di miglioramento ambientale e la realizzazione di aree verdi pari ad almeno il 10 per cento delle aree a terra attualmente ricomprese all'interno del limite di competenza portuale, verificando la possibilità di introdurne anche all'interno delle aree attualmente edificate.
Prescrive anche la realizzazione di una pista ciclabile sul lato mare delle Rive triestine. Secondo la Regione, la progettazione delle opere dovrà seguire più possibile criteri e “best practice” improntati agli obiettivi di sostenibilità ambientale, prevedendo la verifica dell'assenza di rischi per la salute umana e per l'ambiente (l'Autorità Portuale dovrà istituire un tavolo permanente ad hoc con i soggetti coinvolti), limitando le lavorazioni da mare per condurle da terra dove gli impatti sono minori, realizzando barriere antirumore lungo le ferrovie e le strade interessate e utilizzando le migliori tecnologie disponibili in campo energetico.
Il provvedimento contiene indicazioni anche per quanto concerne l'impatto paesaggistico e architettonico: dovranno essere garantiti la valorizzazione, la conservazione e il consolidamento delle aree e degli edifici storici e salvaguardate le visuali panoramiche sul mare e sulle aree di interesse paesaggistico, evitando tra l'altro alterazioni alla skyline dei siti. Opportuni accorgimenti dovranno essere presi anche per la tutela della fauna e della flora marina.
Per quanto concerne la viabilità, i collegamenti di ingresso e uscita con il terminal ro-ro non dovranno intralciare il traffico nel Comune di Muggia, ferma restando la necessità di realizzare il by-pass di Aquilinia e le infrastrutture ferroviarie a servizio del terminal stesso, mentre in riferimento alla nuova viabilità Molo VIII - via Errera/Grande viabilità triestina (Gvt), per evitare di gravare eccessivamente sulla via Caboto, serve un potenziamento di quest'ultima oppure va previsto che la nuova viabilità portuale si innesti direttamente sulla Gvt; allo stesso modo, per l'area di sviluppo portuale ex Aquila va privilegiata l'accessibilità tramite il raccordo Lacotisce/Rabuiese.
Dovranno essere inoltre prese tutte le misure possibili per la riduzione delle emissioni in atmosfera e si richiede di prevedere specifici interventi di recupero di aree ecologicamente degradate o di creazione di nuove aree verdi naturali o altri interventi infrastrutturali comportanti miglioramenti ambientali nei comuni limitrofi o loro equivalente monetizzazione da vincolare a interventi in questo senso.
La presidente Debora Serracchiani invierà ora la delibera al Ministero dell'Ambiente che dovrà finalmente dare la propria approvazione. Va ricordato che il Consiglio superiore dei Lavori pubblici si è espresso positivamente già il 10 maggio 2010 e che lunedì scorso il Comitato portuale ha approvato tutte le integrazioni al documento originario. Senza Piano regolatore non è possibile, tra l’altro, l’ampliamento completo del Molo Settimo, il tombamento tra i Moli Quinto e Sesto, la realizzazione del Molo Ottavo, l’allungamento del Molo Bersaglieri, tutte le opere accessorie del terminal traghetti sul Canale navigabile.
«Siamo arrivati alla fine di questo procedimento amministrativo, abbiamo presentato alcune osservazioni ma il parere è favorevole - ha commentato ieri Serracchiani - ed è questo che attendeva Trieste e tutta la regione: il Piano regolatore può avere definizione. Lo strumento di pianificazione portuale è fondamentale - ha aggiunto - per la crescita del porto, per l'individuazione degli investimenti e, nel caso di Trieste, anche per la definizione di alcune procedure “calde” che sono in piedi, e penso al tema del rigassificatore».
Per l'assessore all'Ambiente Sara Vito, «il parere favorevole prevede delle prescrizioni puntuali cercando di favorire lo sviluppo del porto mitigando il più possibile gli impatti ambientali con una particolare attenzione alle emissioni in atmosfera, al tema della sostenibilità, alla limitazione del rumore e degli impatti sulle acque marino-costiere».
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