Piano incentivi alle aziende Fvg che stabilizzano i loro dipendenti

L’assessore Rosolen preannuncia “un antidoto” agli effetti del Decreto dignità. Misura da 5-7 mila euro a contratto
Silvano Trieste 2018-05-22 Sala del Consiglio Regionale
Silvano Trieste 2018-05-22 Sala del Consiglio Regionale

Contratti a termine e “decreto dignità” In città a rischio 1.800 lavoratori
France, Monaco, waitress of the Montecarlo Bay Hotel

TRIESTE Un antidoto alle possibili conseguenze negative del Decreto dignità. La carta sta per essere calata dall’assessore al Lavoro, Alessia Rosolen, che anticipa le proprie mosse proprio nel giorno in cui l’Istat pubblica nuovi dati sull’aumento della disoccupazione in Italia e su un incremento che torna a interessare i più giovani.

Dopo il varo del provvedimento voluto dal ministro Luigi Di Maio, Rosolen cerca di sterilizzare la tentazione degli imprenditori di non offrire il rinnovo ai propri dipendenti in scadenza, per non dover inserire nel nuovo contratto la causale che giustifichi la scelta del tempo determinato. L’assessore sa che le motivazioni stanno tutte nel costo del lavoro e decide così di inserire un incentivo alle stabilizzazioni dei lavoratori che abbiano svolto 24 mesi nella stessa azienda e che sono quelli più esposti al mancato rinnovo per un effetto collaterale della misura gialloverde.

All’interno del nuovo piano di politiche attive del lavoro, Rosolen ha così deciso di prevedere un aiuto economico alle imprese. La misura è allo studio della giunta, che collocherà l’incentivo fra i cinque e i settemila euro per ogni contratto a tempo indeterminato. Il provvedimento non è pensato per classi d’età, ma andrà a interessare soprattutto le fasce più giovani: quelle più esposte all’utilizzo delle svariate modalità di contratto a tempo determinato.

Trieste, in Fvg oltre 26 mila imprese sono pronte ad assumere
WAYNE, MI - DECEMBER 14: A worker builds an engine for a 2012 Ford Focus on the assembly line at the Ford Motor Co.'s Michigan Assembly Plant December 14, 2011 in Wayne, Michigan. Ford released details about the electrification of the Michigan Assembly Plant that will power production in part by one of the largest solar energy generator systems in order to produce their new C-MAX Hybrid and C-MAX Energi electric vehicles. (Photo by Bill Pugliano/Getty Images)


Come spiega l’assessore, «la Regione dispone di strumenti e misure per sostenere e, in qualche modo, indirizzare le dinamiche del mercato del lavoro. Analizzati flussi e trend per concentrarci sugli aspetti critici, abbiamo deciso di combattere l’occupazione precaria e priva di tutele adeguate. Incentiveremo le imprese ad assumere in modo strutturale chi da anni lavora nello stesso settore: aiuteremo insomma le aziende a trasformare in tempo indeterminato i rapporti di lavoro». Rosolen non pare apprezzare la ratio della misura nazionale, ma non si espone con giudizi netti: «Continuiamo a essere prudenti nel valutare gli effetti reali del Decreto dignità. Abbiamo scelto di cercare strumenti che siano complementari e correttivi, senza pregiudizi».

L’annuncio arriva proprio nel giorno in cui l’Istat pubblica la fotografia del mercato del lavoro nazionale a settembre, evidenziando l’aumento del tasso di disoccupazione generale (vedi articolo a fianco) e quella giovanile, con questo secondo dato che segna un’inversione di tendenza rispetto ai mesi precedenti. Al di là delle oscillazioni di breve periodo, i cui valori sono disponibili solo a livello nazionale, sono le tendenze di lungo raggio a lasciare di stucco. Nel giro di dieci anni, infatti, il Friuli Venezia Giulia ha registrato perdite ingenti di lavoratori under 34. I 15-24enni sono passati infatti da 29 mila a 21 mila (con una variazione del 28,5%), mentre i 25-34enni sono diminuiti da 125 mila a 83 mila (-33,1%).


Questione anche demografica più che di crisi economica, dovuta cioè alla contrazione dei nuovi nati fra anni Settanta e Novanta. Per Carlos Corvino, funzionario dell’Osservatorio regionale sul mercato del lavoro, «il trend si spiega con le caratteristiche di quella che è di fatto la regione più vecchia del Paese più vecchio del mondo. Ma a questo si aggiunge la difficoltà strutturale del sistema italiano a garantire un ingresso nel mercato del lavoro ai giovani: un fenomeno presente anche prima della crisi, in un Paese caratterizzato da una bassa quantità di posti di lavoro». Il ricercatore di Ires Fvg, Alessandro Russo, aggiunge che «i giovani hanno carriere più discontinue, con numerosi ingressi e uscite nel mercato del lavoro, la cui flessibilità si sta appunto scaricando sui giovani».

«Il mercato del lavoro torna ai livelli pre-crisi»


E se nel novero dei disoccupati rientra solo chi cerca attivamente lavoro e non lo trova, le statistiche dell’Osservatorio parlano anche di chi decide di starsene direttamente a casa. I cosiddetti Neet fra i 15 e i 29 anni nel 2017 ammontano a oltre 25 mila, pari al 15% dei loro coetanei residenti in regione: poco meno di uno su cinque dunque non lavora, non studia e non sta svolgendo alcuna formazione.

È in particolare verso questa categoria, ma non solo, che si rivolge Pipol, il programma di politiche attive del lavoro messo in campo dalla Regione da fine 2014. In quattro anni, il piano ha ottenuto l’assunzione di 9 mila persone con varie tipologie contrattuali, nell’ambito di un sistema pensato più per attivare le persone che per impiegarle stabilmente attraverso l’organizzazione di 15 mila tirocini. Su 54 mila iscritti al programma si sono creati 34 mila patti di attivazione: 20 mila persone si sono insomma perse per strada, a dimostrazione della difficoltà di portare sulla via del lavoro un pezzo di una generazione sfiduciata e a volte troppo viziata. Sia quel che sia, i tirocini hanno creato lavoro per il 65% degli aderenti: due persone su tre, insomma, fra apprendistato, determinato e indeterminato. —


 

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