Piano Enel per l’auto elettrica: in Fvg 400 centraline nel 2022

Il gruppo punta a investire fra i 100 e i 300 milioni per coprire tutto il Paese. In regione annunciate 150 stazioni di ricarica in più rispetto alle previsioni iniziali

TRIESTE Sembrava dovesse essere un Piano da 250 centraline e invece, in Friuli Venezia Giulia, di centraline elettriche di ricarica, infrastruttura chiave per l’auto elettrica, se ne realizzeranno 400 entro il 2022. La conferma arriva dalla società per l’energia, che ha riaggiornato i numeri resi noti a fine 2017. Ritocco all'insù a parte, non ci sono informazioni aggiuntive rispetto ad allora, ma il Fvg, a quanto pare, viene considerata una regione in cui sbarcare in forze con il progetto. Un’operazione simbolo, quella di un’auto elettrica da non considerare più una «bufala per ricchi» come l’ha definita l’economista Giulio Sapelli. Enel punta a investire tra i 100 e i 300 milioni nel quinquennio per mettere in fila 7mila centraline entro il 2020, fino al traguardo possibile delle 14mila due anni dopo. Il Piano prevede una copertura capillare in tutte le regioni italiane, isole incluse, e contribuirà alla crescita del numero dei veicoli elettrici e ibridi circolanti.

«Non vedremo più la copertina di un giornale tedesco con l’immagine di un’auto bloccata per strada e l’invito ad andare in vacanza altrove, non in Italia», il commento del direttore generale Francesco Starace a spiegare che i possessori di auto elettrica non dovranno più preoccuparsi di restare a secco di energia. Non dovrebbe accadere nemmeno in Fvg. Nella previsione iniziale ce ne sarebbero dovuti essere 44 a Trieste e 30 a Gorizia, più che probabile che, con 400 impianti distribuiti in tutte le province, si superi quota cento nella Venezia Giulia.

Nel dettaglio, la rete sarà composta da colonnine Quick (con potenze fino a 22 kW) nelle aree urbane e Fast (50 kW) e Ultra Fast (150 kW), per la ricarica veloce, in quelle extraurbane. Circa l’80% dei punti di ricarica verrà installato nelle zone cittadine, di cui il 21% nelle grandi aree metropolitane e il 57% nelle altre città; il restante 20% andrà a copertura nazionale per garantire gli spostamenti di medio e lungo raggio nelle strade extraurbane e nelle autostrade. Il Piano è già partito, ma Enel al momento non informa sulla prima fase dei lavori. Come da agenda, comunque, si è lavorato nelle aree urbane e nelle principali direttrici extraurbane con la copertura di circa 250 comuni in Italia. I problemi non mancano. A sentire la società, dipendono quasi esclusivamente dalla burocrazia, giacché le amministrazioni hanno norme diverse e i punti di installazione vengono decisi non da Enel, ma dai funzionari comunali. Con modalità e tempi non uniformi.

Un Piano complesso dunque, con molti attori in campo. Ma Enel tira dritto, aggregando istituti di ricerca e startup che operano nel settore e puntando ad assecondare l’evoluzione di un sistema di mobilità sostenibile con auspicati benefici per l’ambiente, il sistema economico, le imprese e i cittadini. Dati alla mano, in Italia si stima che vi siano attualmente 5.000 autovetture 100% elettriche in circolazione; nel 2017, i nuovi acquisti sul territorio nazionale sono stati 2.600 (su un totale di 2 milioni di autovetture vendute). Numeri ancora piccoli, ma secondo una recente analisi pubblicata da Bloomberg New Energy Finance entro il 2040 le vendite di auto elettriche sul totale delle nuove immatricolazioni potrebbero incidere per il 55%. —


 

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