Piano del turismo, subito la carta del web
Entro l'estate Trieste disporrà di una piattaforma di promozione turistica online adeguata ai tempi. Il nostro è un mondo in cui i social network e la comunicazione ad essi improntata sono strumenti irrinunciabili per chi vuole far conoscere un territorio. Non basta più disporre di attrazioni culturali, naturali, enogastronomiche. Non basta più nemmeno pubblicizzarle sui media classici o con siti internet tradizionali: bisogna renderle appetibili al Web 2.0. Proprio questo è lo scopo di "Discover Trieste", il portale web sviluppato da Tcd per PromoTrieste in collaborazione con TurismoFvg. Il progetto è stato presentato ieri nella del consiglio comunale durante la conferenza per il Piano locale del turismo. Nel corso della mattinata i principali attori del settore si sono confrontati con il Comune sulle prospettive immediate del turismo triestino. Subito dopo gli interventi del sindaco Roberto Cosolini e dell'assessore al Turismo Edi Kraus, il presidente di Tcd Enrico Marchetto ha spiegato agli operatori in cosa consisterà "Discover Trieste": «Sarà un portale in tre lingue, con due o tre aggiornamenti al giorno su ciò che accade a Trieste, nella parte urbana come sul Carso - ha detto -. L'obiettivo sarà una presenza forte e spendibile sui social network, ormai un canale prioritario per attrazione dei flussi turistici».
Se un tempo si usava il Web cercando i contenuti attraverso i motori di ricerca, oggi la maggior parte degli utenti vi arriva attraverso i link che incontrano durante l'attività online, e quindi in buona parte attraverso i portali di socializzazione. "Discover Trieste" sarà improntato a una «social media strategy targettizzata su segmenti preselezionati», hanno detto i promotori ricorrendo alla terminologia esoterica degli addetti ai lavori: in pratica il portale andrà a caccia di utenti con particolari interessi proponendo contenuti in sintonia con i loro gusti. Il tutto dovrà essere attivo quanto prima, entro l'estate, ha sottolineato il sindaco in un intervento in linea con "l'iperattivismo" renziano.
Secondo Cosolini «Trieste deve arrivare alla presentazione del piano regionale del turismo con la forza di un sistema: dobbiamo essere consapevoli del fatto che la nostra città è il fattore trainante del settore turistico del Fvg». Il sindaco ha rivendicato la parabola ascendente dei dati su arrivi e presenze, di italiani e ancor più di stranieri. Cosolini ha individuato alcuni nodi irrisolti del settore: in primis la mancanza di una regia forte «che dia indicazioni e mezzi a chi poi deve operare», ruolo a cui il Comune si candida «se nessun altro lo fa». «Il turismo a Trieste deve diventare un'industria», ha detto. Ha poi sollevato la necessità di contenere l'assegnazione dei fondi destinati ai grandi eventi soltanto ad appuntamenti che possono definirsi tali, «per i riflessi economici o d'immagine che portano». Infine il problema del turismo congressuale: «Un bacino potenzialmente redditizio che dobbiamo ravvivare: è necessario che si risolvano le indecisioni sulla gestione della Stazione marittima e che entro un paio di mesi si chiarisca il destino del Silos».
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