Piano del traffico di Trieste, crescono ancora le zone pedonali e i parcheggi liberi

Maratona di emendamenti in Consiglio comunale in vista dell’approvazione prevista per l’8 luglio. In largo Granatieri resta lo status quo
Di Silvio Maranzana
Silvano Trieste 24/06/2013 Consiglio Comunale
Silvano Trieste 24/06/2013 Consiglio Comunale

A colpi di emendamenti si aggiungono ulteriori Zone a traffico limitato o addirittura pedonali e spariscono altri parcheggi contornati di blu, cioé quelli a pagamento. Con una maratona in aula che si protrae per tutto il giorno e in cui non mancano le polemiche, il Consiglio comunale “aggiusta” ancora il Piano del traffico che dovrà essere approvato lunedì 8 luglio. Alla fine un colpo di scena: tutti gli emendamenti presentati su largo Granatieri che il sindaco aveva detto di voler restituire all’uso pubblico, sono stati dichiarati inammissibili, compresi quelli che prevedevano un pagamento a forfait per gli stessi consiglieri comunali. È stato chiarito che l’area è in regime patrimoniale, non demaniale e quindi non regolabile dal Piano del traffico. Subito in apertura saltano le strisce blu in via Conconello e in via dei Salici, due strade secondarie di Opicina come proposto da Everest Bertoli capogruppo del Pdl. Nel frattempo la giunta ha già fatta propria la proposta di abbassare in periferia la tariffa oraria da 60 a 50 centesimi con la prima mezz’ora gratuita. Poi crescono le Zone a traffico limitato: passa quella proposta da Giovanni Barbo (Pd) tra via Rossetti e via Zovenzoni adiacente al Politeama, poi quella in via Machiavelli tra via Filzi e via XXX Ottobre di Franco Bandelli (Un’Altra Trieste) che chiede e ottiene anche la pedonalizzazione di via Foschiatti tra piazza Ospedale e via Fonderia e di via Madonna del mare tra via Cavana e via del Bastione. La discussione si scalda sulle deroghe agli ingressi nelle aree che sono o saranno vietate ai veicoli. Michele Lobianco (Fli) propone che anche gli artigiani che devono eseguire interventi d’urgenza possano entrare nelle Ztl, ma il voto viene rinviato. Poi Carlo Grilli (Udc) chiede che i disabili possano entrare con il proprio mezzo nelle aree pedonali. Giovanni Maria Coloni, capogruppo del Pd sostiene che non si può farlo «perché i disabili sono troppi». Viene giù il finimondo. Lo stesso Grilli e poi Paolo Rovis, Piero Camber e Everest Bertoli del Pdl parlano di espressione infelice e inaccettabile. L’assessore Elena Marchigiani specifica che il regolamento già prevede specifici permessi temporanei. Alla fine passa un emendamento proposto dal Movimento 5 stelle e che prevede l’introduzione di una serie di Ztl di penetrazione a valenza pedonale in grado di assicurare l’avvicinamento all’area pedonale di persone con disabilità in particolare in via Santa Caterina, in via XXX ottobre e in via Machiavelli. La successiva polemica fomentata ancora da Bertoli si incentra sui cosidetti “assi a tolleranza zero” dove l’amministrazione preannuncia che la sosta vietata sarà perseguita con particolare severità. «Via Caboto - ironizza Bertoli - la definirei un asse a tolleranza 3: su 10 veicoli in sosta irregolare 7 devono essere multati, ma 3 no». Si continua sulla falsariga sarcastica e nel mirino delle critiche dell’opposizione entrano le 5 fasi di applicazione del piano di cui però non si specificano né costi né tempi. «Più tardi è, meglio è», commenta il pidiellino Maurizio Bucci. Gli emendamenti proposti da Paolo Rovis e dimenticati dal capogruppo Bertoli sono riammessi all’ultimo momento, ma vengono tutti bocciati. Uno chiedeva l’abolizione dell’opzione che prevede la possibilità di un senso unico alternato con semaforo in via Canalpiccolo, altri puntavano sull’estensione del parcheggio gratuito domenicale in centro che viene garantito attualmente anche al sabato pomeriggio.

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